lunedì 24 aprile 2017

Quando tutto va storto

Vi presento Diana

( dai miei racconti)

Guardare il giorno con luce nuova, tu dici perché mai. Il giorno è quel che è: bello, brutto, non saprei, dipende. Dipende dall'umore, dipende dalla luce, dipende se capita che ogni cosa che fai ti vada storta.
Ecco per esempio: giornata di riposo, non devi andare a lavoro.
Ti svegli piena di buona volontà con un'idea inconsueta, stimolante: “oggi mi dimentico dell'orologio, mi siedo sul divano e leggo un libro in santa pace.”
Il marito esce con il cane, i figli non ci sono. Momento propizio per approfittarne.
Cerchi nella libreria, scorri i titoli:
“Oceano mare” - Baricco. Ma sì, perché no. Lo prendi, e se squillerà il telefono, se il gatto farà le fusa per mangiare, tu farai finta di niente. Questo ti passa per la mente, mentre ti siedi sul divano, con il libro in mano.
E ce la metti tutta, cominci anche:

... cioè... vedete lì, dove l'acqua arriva... sale sulla spiaggia poi si ferma... ecco, proprio quel punto, dove si ferma... dura proprio solo un attimo, poi sparisce, ma se uno riuscisse a fermare quell'attimo... quando l'acqua si ferma, proprio quel punto, quella curva... è quello che io studio. Dove l'acqua si ferma.”

Il mare, quanto tempo è che non vai al mare? Sarebbe così bello, mollare tutto e partire, partire così di punto in bianco. Un paio di giorni, non chiederesti tanto. Magari facciamo tre, il tempo di andare a vedere dove l'acqua si ferma.
Che bella, quella sensazione di carezza sui piedi quando l’acqua sale dolcemente e poi timida si ritrae...
L'acqua ha un fascino nascosto... la schiuma vaporosa, bianca... tu la guardi e non sai, ma dentro qualcosa ti cambia, gli occhi affondano in quella distesa immensa e ti senti diversa... una quiete improvvisa ti pervade, ti cattura, troppo grande, troppa vasta da contenerla tutta.
Lo scintillio di lucciole quando il sole vi si specchia dentro... il gorgoglio delle acque che penetrano le anse tra gli scogli... il moto improvviso di un gabbiano nell'aria... i tuoi pensieri liberi al vento... a farti sentire leggera, leggera, priva di ogni resistenza...

Ti perdi tra i tuoi pensieri, dolcemente rapita da quelle sensazioni.
Tutto pare andare per il meglio. Ritorni alla lettura quando... ecco lo squillo del campanello.
“Adesso, non rispondo” storci la bocca contrariata, e riprendi, la lettura appena interrotta, stessa riga:

Dove inizia la fine del mare? O addirittura: cosa diciamo quando diciamo: mare?
 
Poi di nuovo lo squillo, questa volta si fa insistente, allora pensi: “E se fosse il postino? No, non può essere, adesso no.” Devi affrettarti a rispondere al citofono, il campanello sembra impazzito.
-Raccomandata, c'è da firmare – il postino. È proprio lui.
Ti tocca andare, non puoi farlo aspettare, posi il libro e corri alla porta. Scendi le scale e giù sotto a firmare.
Ritiri la busta e con calma risali in casa. Adesso hai tutto il tempo per riprendere fiato, ma l'indirizzo sulla busta verde sembra suggerirti altro: “Comune di Torino”. Noooo, una multa.
Ancora? È la seconda dell'anno. Per cosa?
Strappi la busta per la fretta di sapere e scopri: “Accertamento di violazione n. 2789... del 17/12/14 alle norme del codice della strada....” In pratica il verbale notifica il superamento di velocità di KM/H 1,00 al limite stabilito (KM/H 70).
Ti sale la rabbia, ma non hai tempo di imprecare. Rientra tuo marito con il cane che, per rincorrere un piccione, è finito nel letame.
Sigh, addio libro, addio pace e buoni propositi.

 Diana e Zorba
(due grandi amici)
 
(Quello che vi ho proposto oggi, in parte è storia vera, avvenuta un po' di anni fa, e il cane nella foto, come avrete capito, si chiamava Diana, questo ricordo è dedicato a lei .)