sabato 23 novembre 2019

"Chiamami ancora amore". La musica, la poesia.

"Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Che questa maledetta notte
Dovrà pur finire
Perché la riempiremo noi da qui
Di musica e parole..."
Roberto Vecchioni

Esiste, una differenza fra parola scritta e cantata come c'è differenza abissale tra parola poetica e parola comunicativa.
Due cose diverse, ma il mezzo è sempre uguale.
Due forme d'arte, ma la poesia è molto più libera e astratta, mentre la canzone è molto più concreta, più reale, molto più vicina alle persone. (naturalmente non la canzone in generale, ma quella di autori come De Andrè, Guccini, Dylan) 


Alda Merini e Roberto Vecchioni 

Roberto Vecchioni è stato tra i primi a portare la canzone d’autore negli atenei: all’università di Torino, al multidams, gli è stata data la possibilità di tenere un corso sulla poesia in musica. "Per un periodo, racconta, ho lavorato sulle canzoni di De André, De Gregori e Guccini, ma ho affrontato in generale la storia delle parole nella canzone". 
"Il rapporto tra la poesia e la vita è sempre stata un’equazione violentissima", dice Vecchioni pensando alla propria storia e a un’amica che non c’è più Alda Merini. 

"Oggi la poesia in musica credo sia molto più avanti della poesia da sola perché è molto più vicina alla gente, al popolo, al gusto popolare.
Sta prendendo un'eredità che era della poesia dell'Ottocento, perché nel Seicento e nel Settecento la poesia era soprattutto accademica, e credo che la canzone d'autore abbia un futuro grandissimo."
Parole che, in qualche modo, spiegano il rapporto tra il Vecchioni cantautore e la parola poetica. 
La poesia in musica deve essere immediata, perché la musica è immediata, devi dire "un'opera" in tre, quattro minuti, farla cogliere al volo, nello spazio della sua durata, altrimenti le parole perdono il loro significato.
La poesia da sola,invece, la puoi leggere, rileggere, cercarne la chiave di lettura.


"Il pensiero di chi legge poesia, ha detto Alda Merini, è aperto verso altri orizzonti": da una poesia, anche solo da una sua parola che ci colpisce, possiamo partire per inventarne altre, per creare un universo immaginario nuovo, nostro. " La poesia è leggenda specie in età giovanile quando ogni palpito del cuore e ogni conoscenza umana diventano filosofia dell'amore." 

Io ero un uccello
dal bianco ventre gentile,
qualcuno mi ha tagliato la gola
            per riderci sopra
            non so.
Io ero un albatro grande
e volteggiavo sui mari.
Qualcuno ha fermato il mio viaggio,
senza nessuna carità di suono.
Ma anche distesa per terra
io canto ora per te
le mie canzoni d'amore. 
ALDA MERINI (Folle, folle, folle d'amore per te)
 

“L’ho conosciuta al Costanzo Show, racconta, di lei, Vecchioni in un suo spettacolo teatrale "Luoghi fuori luogo", e da quel momento non ci siamo più mollati. Viveva ai Navigli, a Milano, quando erano ancora fogne all’aperto. S’innamorava di tutti e alle 4 del mattino mi telefonava a casa tenendomi 2 ore attaccato alla cornetta per raccontarmi, chiedermi come poteva fare per invitare magari il prete, piuttosto che chiunque altro, a casa sua. S’innamorò di Dino Campana, era una macchina dell’amore. Le ho curato il libro “Folle, folle, folle di amore per te” e il giorno che lo presentammo era da poche ore finita mia madre. Vedendomi assorto nei miei pensieri mi chiese il motivo e quando lo seppe fermò tutti, si fece portare un foglio e mi scrisse un’ode su mia madre, al momento. Questa era Alda Merini.”
"Alda è per molti versi, scrive nella prefazione del libro:"Folle, folle, folle, di amore per te" consimile nell'approccio che altre grandi scrittrici hanno con l'amore: la Dickinson, la Achamatova, Saffo e soprattutto direi, la Yourcenar. Ma in nessuna di queste, esclusa forse Saffo, c'è tanta potenza monotematica, maniacale, capillare. E' come se Alda raccontasse l'amore pari a persona viva e ne seguisse dal risveglio al sonno tutti gli atti, secolari, usuali, profani, fino alla trappola che gli costruisce intorno e in cui prima o poi dovrà cadere"


Nel 1999 Roberto Vecchioni scrisse e musicò “Canzone per Alda Merini”.
Un testo, come avrete potuto ascoltare dal video, delicato e profondo, dedicato al periodo passato dalla Merini in manicomio.

Noi qui dentro si vive in un lungo letargo,
si vive afferandosi a qualunque sguardo,
contandosi i pezzi lasciati là fuori,
che sono i suoi lividi, che sono i miei fiori.

Io non scrivo più niente, mi legano i polsi,
ora l'unico tempo è nel tempo che colsi:
qui dentro il dolore è un ospite usuale,
ma l'amore che manca è l'amore che fa male.

Ogni uomo della vita mia
era il verso di una poesia
perduto, straziato,
raccolto, abbracciato.

Ogni amore della vita mia
ogni amore della vita mia
è cielo e voragine,
è terra che mangio
per vivere ancora.

Dalla casa dei pazzi, da una nebbia lontana,
com'è dolce il ricordo di Dino Campana;
perchè basta anche un niente per essere felici,
basta vivere come le cose che dici,
e dividerti in tutti gli amori che hai
per non perderti, perderti, perderti mai.

Cosa mi è costato vivere?
Cosa l'ho pagato vivere?
Figli, colpi al vento...

La mia bocca vuole vivere!
La mia mano vuole vivere!
Ora, in questo momento!


Concludo con un'altra poesia di Alda Merini tratta ancora da: "Folle, folle, folle d'amore per te"

Perché t'amo                   a Manuela

Perché t'amo e mi sfuggi,
pesce rosso di vita
umido dentro l'erba
palpitante nel sole?

       Perché non ho parola
      dura come la pietra
      che ti ferisca a morte?

Così ti fermerei,
e potrei disegnarti
un arabesco sul cuore.
        ALDA MERINI

4 commenti:

  1. Cara Stefania, ciò che la Alda Merini ci ha lasciato resterà in eterno.
    Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-) 
    Tomaso

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  2. Bel post, davvero molto affascinante!
    Come Lei, la Grande Alda Merini, ogni volta che leggo una sua poesia mi emoziono tantissimo.....
    Ciao cara Stefania,buon sabato sera!
    Baci da Luci@

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  3. È vero Stefania. La poesia cambia come cambia il contesto per il quale si scrive.
    L'importante è saper esprimere ciò che si ha dentro.
    Ho letto il tuo bellissimo post con grande interesse. Grazie di cuore, ciao.

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  4. Un articolo notevole, e di grande pregio, in cui si mette abilmente in evidenza la vena talentuosa di artisti preziosi.
    Sempre bello leggerti, Stefania, un sorriso per te, silvia

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