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mercoledì 19 maggio 2021

"Itaca nel cuore", recensione del critico letterario Lorenzo Spurio.

"Abbaglio - illusione
o solo approdi,
tappe del mio andare?"

A cinque mesi dalla sua pubblicazione,  ITACA NEL CUORE è una raccolta di poesie che muove i sui primi passi, cerca la  strada, lettori che la scoprano e si interessino a lei. E' come una piccola nata,  bisognosa di attenzioni, sbalzata alla ribalta del mondo poetico senza ben sapere come fare per essere letta e magari apprezzata. Ma lei non si abbatte e va avanti per la sua strada, fiera di quei lettori che l'hanno sfogliata e letta, a volte immedesimandosi nel suo pensiero e forse anche sognando un po' - "Ancora salperò!"

Tra questi c'è il critico letterario Lorenzo Spurio, nonché poeta, scrittore, Presidente dell'Associazione Euterpe, che le ha dedicato tempo,  l'ha letta con attenzione, e ci ha restituito un quadro analitico, profondo, molto interessante. 

Di seguito la recensione:

Stefania Pellegrini, Itaca nel cuore, CTL Editore, Livorno, 2020.


Recensione di Lorenzo Spurio

 Vorrei

giungere in vista di Itaca,

sentire la tua mano sulla guancia,

come rugiada nel cuore d’una rosa (97).

 

"Di recente pubblicazione è la nuova raccolta di poesie di Stefania Pellegrini, autrice nata in terra d’Irlanda e da tanti anni residente nei pressi di Aosta. Non si tratta della sua opera prima e numerosi suoi testi sono già apparsi in rete, soprattutto sul suo sito personale «Parole Nomadi», su varie uscite della rivista di poesia e critica letteraria «Euterpe», nonché su antologie di premi letterari.

Il nuovo volume, edito per i tipi di CTL di Livorno, porta il titolo di Itaca nel cuore e già da questa definizione che richiama il mito classico – e con esso il mistero del viaggio – compendiamo che il percorso che la Nostra ci propone d’intraprendere immergendoci nelle sue liriche ha qualcosa d’analogo a un itinerario odeporico vale a dire di quella letteratura di viaggio che non è semplice cronaca di trasbordi e viaggi fisici quanto – ben più spesso e in forme ancor più profonde – di carattere esistenziale e interiore.

La Pellegrini ha deciso di suddividere il copioso materiale poetico che qui trova posto in varie sotto-sezioni che, in realtà, appaiono più come delle vere e proprie micro-sillogi che possono essere concepite, lette e dunque fruite nella loro singolarità: sono autosufficienti ai contenuti e complete e non necessariamente debbano trovare riflesso e collegamento con le altre sezioni. Ed è la stessa Autrice a chiarire nella nota introduttiva del volume quella che è stata la sua intenzione alla base di questa necessaria e ben condotta cernita di titoli e relativa catalogazione in sottogruppi. C’è una prima sezione che porta il titolo “La forma dei giorni”, enunciato nel quale non facciamo difficoltà a percepire l’intenzione della Nostra di volersi riferire a quegli aspetti della vita odierna, agli ambiti colloquiali e transeunti dell’uomo contemporaneo, in balia tra pensieri e ossessioni, a volte ostaggio di incomprensioni, altre pervaso da moniti di fuga e sempre – comunque – fortemente attraccato alla vita concreta nella quale la Nostra ritrova il senso delle cose in circostanze di meditazione, pausa, riflessione, ricerca di sé e attribuzione di significati all’essenziale che ci contraddistingue.

A rivelare questo (possibile) atteggiamento sono i titoli stessi delle poesie che si trovano contemplate in questa prima parte: “Sono così oggi”, “Cambiare prospettiva”, “Mia solitudine”. Sono, in effetti, testi particolarmente intimi in cui l’interiorità della Nostra viene offerta al lettore non tanto perché ne faccia testamento proprio quanto perché, senza difficoltà né superfetazioni, può ritrovarcisi egli o ella stessa. Pensieri, dubbi, divagazioni, riflessioni e rievocazioni, ma anche memorie, ricordi che riaffiorano, promesse, visioni incantate o comunque piacevoli (non sempre in linea con l’animo dell’io lirico) fanno da sfondo a questi componimenti. Penso anche a testi quali “E nasce il giorno” e “Il mare”.

D’altro canto non possono – né devono – passare inosservati gli scambi lirici nei quali la Nostra tematizza la vita nella forma del percorso, tramite l’allegoria del viaggio, metafora nota del cammino dell’uomo, viandante in terre che non conosce, scopre, caratterizzato da continue dislocazioni per ragioni dettate da aspetti pratici della vita. Si pensi ai componimenti “La locomotiva”, “Andata-ritorno” ma anche “In quell’andare” e “Il viaggio” dove questo si fa particolarmente palese..."


Segue su: BLOG LETTERATURA E CULTURA di Lorenzo Spurio

Il libro si può acquistare sui principali store di internet, presso la CTL Editore di Livorno o richiedendolo direttamente a me tramite messaggio.

Potete raggiungere il mio blog di poesie "Parole nomadi" - cliccando qui

martedì 12 gennaio 2021

La mia "Itaca"

Buongiorno amici miei, chi mi segue sul blog "Parole nomadi" saprà della mia ultima raccolta di poesie: ITACA NEL CUORE, pubblicata nel mese di dicembre dalla casa editrice CTL Editore Livorno.

Il post si può leggere cliccando qui, potrete vedere, tra l'altro, un mio video registrato per l'occasione. Per tutti gli altri: la copertina della mia ultima creatura, qua sotto

 

La nascita della raccolta ha richiesto tempi lunghi e se vogliamo anche un po' travagliati, soprattutto per il periodo buio che abbiamo attraversato e stiamo ancora vivendo. Mi sono scontrata con indecisioni e sconforti, con ritardi e cali di autostima, ma alla fine sono contenta di averla pubblicata. 
Devo però ringraziare chi ha creduto in me e mi ha sollecitato ad andare avanti, in particolare: mio marito e la cara amica, Annamaria Catalano; senza di loro non so se avrei raggiunto l'obbiettivo, forse mi sarei arresa prima.

L'opera, strutturata in tre parti, ognuna a suo modo indipendente, offre la possibilità di una lettura diversificata, in tempi e modi da scegliere in base allo stato d'animo del momento.

Pretesto, stimolo per affrontare un percorso nel mondo interiore, la mia "Itaca" è: l'espressione di un desiderio, di una evasione. Rappresenta l'inseguimento di un sogno, la speranza di riuscire a superare gli ostacoli incontrati sulla via e raggiungere la meta.

" ... se il pensiero sarà fermo al credo, / e l'anima non giocherà contro corrente, / troverò il seme della speranza, / oltre le ombre trasudate dei silenzi, / il pianto dei nevai, / per poter sentir nascere / un refolo di vento, e il dolce canto di Itaca / a guidarmi nel viaggio. /"

È ricerca dell'altro, del diverso, di chi nella vita sta vivendo situazioni difficili, ha subito e subisce le malvagità e le ingiustizie del mondo, e vede i propri diritti calpestati...

"... su un nuovo alfabeto scriveremo un canto, / un unico canto / che non avrà colore, né specie, / solo dolce suono che accomuni, / e abbracci in unica voce. /"


È riflessione sul tempo e i giorni, ricordo degli affetti scomparsi, apprezzamento per ciò che rimane nel mio trascorrere. Il tempo, lo sappiamo, mentre passa si prende parte di noi, e non restituisce. Alcune volte sembra non passare mai, altre sembra volare, e spesso lo osserviamo scivolare via dalle nostre mani senza esserne pienamente consapevoli.
 
" Scivolano gli anni sull'acqua / di torrente in corsa. / Ciottoli di forme bislacche, / suoni di voci che non riconosco, / friabile argilla, / o macigni pesanti... / ... Tutti a modo loro hanno / il prezioso smalto del tempo, / l'anima dei ricordi./
 
"... Il mio tempo si riempie ancora / tra nuovi stupori, / di te mia aurora. / Ti stringo ancora a me - resta. / Non sfuggirmi ora. /

Questa è “ITACA NEL CUORE” vista da me, un’amica l’ha definita: "Un'interessante ricerca sul senso e il significato della poesia", a voi l'invito a scoprire altro.
 
Due proposte:
 
O mia natura
 
O mia natura,
non sono che piccola cosa
al meridiano volto
della tua presenza.
Grande il mistero
che freme nell'alito silenzioso
di humus sotto la neve,
il diadema di colori
sulla pelle,
quel suono di echi lontani - profondi,
animo di età remota.
Forse un giorno davanti te
ogni duolo 
m'abbandonerà,
e penetrerà
la tua feconda energia
l'anima mia.
Così lontana l'appartenenza,
d'ogni cosa confonde la via
e non ho sogno
che a te m'avvicini.
Tristi i giorni dell'attesa
che con l'alito il palato assapora.
 

 
La voce non trova coraggio 
 
Vieni,
invitami ad entrare,
salirò con te,
uno dopo l'altro,
i gradini che portano
al cuore.
Fammi pensare
che il sole alimenti le nostre ore
e il buio - il grigio siano
oltre il limite del cielo.
Sarai mano che sostiene,
braccia che stringono
i miei fianchi, occhi
che guidano i miei passi.
Stella - luce - firmamento,
voglio essere l'ancora del tuo approdo.
Il mio respiro nel tuo, unico
afflato d'amore.
Vieni nel mio sogno dorato,
non svegliarmi - ti prego.
La voce non trova coraggio
e forse guida solo l'illusione,
così intenso il giorno oggi
che ogni pensiero s'alimenta
della stessa passione.

 Stefania Pellegrini

( La raccolta è in vendita sui principali store del web e sul sito della CTL Editore Livorno, se si preferisce, si può richiedere direttamente a me tramite messaggio)