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giovedì 15 novembre 2018

A proposito di nostalgia


Vi sarà capitato ogni tanto di riprendere in mano gli album fotografici delle vostre foto, chi non ne ha? E di sfogliarli per rivedere i vostri figli da piccoli, o il volto dei cari che vi hanno lasciato, i luoghi visitati nel tempo, o anche e solo per ricordare come eravate.
Vi siete mai chiesti il motivo? Perché di punto in bianco, magari mentre state facendo le pulizie quotidiane, vi ritrovate seduti a sfogliare quelle pagine?
Io non parlerei di casualità, ma di un particolare stato d'animo, un sentimento a volte latente che sale dal profondo e che ci fa sentire il bisogno improvviso di ricordare. Lo definirei una sofferenza, modesta però, di sottile dolcezza, quello struggimento che abbiamo imparato a riconoscere un po' tutti, e che chiamiamo nostalgia. 
Milan Kundera l'ha definita: “la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare.”
 
“Si chiama nostalgia, e serve a ricordarci che per fortuna, siamo anche fragili”. Come dare torto a Cesare Pavese?

Sempre in proposito, Arthur Schopenhauer :
“Talvolta noi crediamo di sentire la nostalgia di un luogo lontano, mentre in verità abbiamo nostalgia del tempo che laggiù abbiamo trascorso, quando eravamo più giovani e più freschi. In tal caso il tempo ci inganna, prendendo la maschera dello spazio.”

Parliamo di una mancanza, mancanza di qualcosa, che può essere un luogo, i cari che ci hanno lasciato, un periodo piacevole della nostra vita, anche solo della nostra infanzia e tanto altro ancora. Nostalgia di un tempo, appunto, di un passato che non tornerà più.
Molto è stato scritto sulla nostalgia, in modo diretto o indirettamente. La nostalgia ha ispirato scrittori, musicisti e poeti, l’intera Odissea, giusto per citarne una.

A tal proposito ho ricercato alcuni testi poetici. Scopriamoli insieme:  

Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me 

Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
non dico che fosse come la mia ombra
mi stava accanto anche nel buio
non dico che fosse come le mie mani e i miei piedi
quando si dorme si perdono le mani e i piedi
io non perdevo la nostalgia nemmeno durante il sonno

durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
non dico che fosse fame o sete o desiderio
del fresco nell’afa o del caldo nel gelo
era qualcosa che non può giungere a sazietà
non era gioia o tristezza non era legata
alle città alle nuvole alle canzoni ai ricordi
era in me e fuori di me.

Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
e del viaggio non mi resta nulla se non quella nostalgia.
 
Nazim Hikmet

Senza Tempo

Di corsa, in questa mattina di un giorno feriale,
do un colpo di clacson mentre passo accanto al cimitero
dove sono sepolti i miei genitori
uno accanto all’altro, sotto una lastra liscia di granito.

Poi, per tutto il giorno, penso a lui che si tira su
e mi lancia un’occhiata
di familiare disapprovazione,
mentre mia madre, con calma, gli dice di rimettersi giù.
 
Billy Collins
 

Nostalgia
[…]
Gli anni Novanta del Settecento non torneranno più. L’infanzia era favolosa.
La gente faceva passeggiate in cima alle colline
e scriveva sul diario quel che vedeva, senza parlare.
Avevamo alti collari e i nostri cappelli erano morbidissimi.
Ci sorprendevamo l’un l’altro con alfabeti fatti di ramoscelli.
Era un tempo meraviglioso per essere vivi, o anche morti.

[…]

Billy Collins

Ecco, sull'onda di questo sentimento, volevo parlarvi di un fatto accadutomi  la scorsa settimana. Di per sé poco importante, ma che mi ha fatto pensare.
Non saprei dire il perché o il per come, so che mi sono trovata a sfogliare il mio blog Frammenti di specchio, proprio come fosse stato un album fotografico.
Non lo facevo da un po', forse non sono mai ritornata tra quelle pagine, addentrandomi tra i vari post pubblicati, sollecitata da una piacevole e crescente curiosità.
Quanti lavori e soprattutto quante emozioni: rileggere argomenti di cui non ricordavo neanche più l'esistenza, constatarne con stupore la loro costruzione, immaginarne i momenti piacevoli dedicati a crearli.
"Frammenti di specchio", nato il 24 Luglio 2012 dal semplice desiderio di condivedere le mie poesie,  è stato il mio primo blog.
Non a caso porta il nome di una mia modesta raccolta poetica pubblicata con il gruppo Editoriale l'Espresso nel 2010.
Successivamente, nel tempo l'avevo arricchito postando argomenti che trovavo interessanti in quel periodo, curando certe visioni, costruendo un panorama variegato e meno tematico. Un esercizio di ripasso e approfondimento, di ricerca che mi aveva motivato molto.
Uno dei post più visitati nel tempo è stato: La Venezia di Monet, pubblicato l'11/10/2014, per chi volesse rileggerlo lo trova al link qui


SAN GIORGIO MAGGIORE
 
Venezia, è sublime, sorge dall'acqua
in un'atmosfera di rarefatta bellezza.
E' visione ispiratrice unica,
perla affascinante racchiusa nei vicoli,
tra i palazzi, i ponti, sull'acqua.
L'isola mi parlava nell'ora
più incisiva, più mutevole del giorno.
Era la mia musa perfetta,
in quel momento, sentivo
di poter arrivare a rappresentare
qualcosa di unico......
 
(Pensando a Monet - liberi pensieri-Stefyp.)


Il blog è congelato dal Gennaio del 2015, in contemporanea ho aperto questo. Ma chiunque può visionarne le pagine ancora oggi. 

All'epoca mi mancò il coraggio di distruggere tutto, “Frammenti di specchio” era frutto di tre anni di ricerche e di passioni, quei post erano un po' come mie creature, sentivo di esserne, in qualche modo, legata. Mi piaceva l'idea che rappresentassero una traccia del mio passaggio e del mio pensiero, una piccola parte di me.
Oggi però, ho deciso di risfogliarlo con voi. Di tanto in tanto riproporrò qualche pubblicazione, in certi casi rivista e arricchita. Sarà per piacere soprattutto mio, ma spero anche vostro, e di quanti non ebbero allora modo di leggere i miei post.  

Alla prossima.
 
"Nella convinzione che i ricordi siano linfa che sollecita e rinnova il nostro sentire."