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giovedì 13 dicembre 2018

Frammenti di emozioni


TRATTE DA :  "Frammenti di specchio"

Berthe Morisot
Emozioni in 100parole
intese come una linea d'incontro 
tra poesia e prosa

L'ASSENZA

Mi siedo qui al limitar del giorno, su una pietra rivivo il mero sogno inseguito che mi lascia esausta e febbricitante al tuo ricordo appesa.
Brucia ancora, il primo raggio di sole che ti ha rubata al sogno mio più bello.
Stringo l'emozioni al cuore come a proteggerle da lacrime e rimpianto, per timore di lavare quella brezza di passione che vibra come forza prorompente sull'oblio di mille parole.
Il silenzio, la solitudine sono padroni delle mie ore, con loro ancora inseguo la vista del viso amato, le labbra desiderate, la dolcezza delle parole.
Pulsa nel cuore la luce d'amore. 

Claude Monet

IL VALORE DELLE COSE 

Sarebbe stato bello alzare la mano al cielo per catturare la bellezza della notte radiosa che pulsava di desiderio e di passione, poi stringerla forte al cuore.
Ma quella sera gli occhi inseguivano ombre lontane che avevano sapore nostalgico di rimpianto.
Gocce salate scendevano lente a rigare la pelle e il fiume, smarrito il suo letto, correva via veloce.
Quante parole rosse come sangue erano cadute a lastricare un muro di pietra.
L'aveva inseguito come s'insegue la vita, sperando che la luna gli illuminasse la ragione, ma la ragione, quando è oppressa da paure, non vede il valore delle cose.
 
Jean Sala
SULLA PORTA

Mi trovai sulla porta ad aspettare il tuo ritorno. Fumavo una sigaretta dietro l'altra e guardavo al giorno non sapendo che aveva tolto le ali al cuore, perché ti avrei aspettato invano. Scoprii l'amaro disinganno del tempo che toglieva anche l'ultime parole d'una spiegazione. Quelle che aprono la porta al cuore e al raggio d'una speranza. Precipitai in quell'ansia che si dipana in un crescendo che sale, distorcendo il valore di ciò che era stato, e fui travolta dall'onda anomala che chiamavi amore. Vedevo giorni, anni precipitare nel nulla, raccoglievo sabbia tra le mani, ma scivolava via nell'inutilità delle ore.

William Turner

ABBANDONO

Te ne andasti nella notte buia, le mani serrate, il cuore stretto in una morsa di dolore.
-”Torno subito”- dicesti. La voce incrinava le parole e nascondeva l'angoscia, la disperazione. Li abbandonavi giocando all'ombra di sorrisi e d'ingenue parole. Cercavi lo spiraglio d'una luce e ti ripetevi: -trovo un lavoro e qualche soldo, poi torno- Li lasciasti, senza un saluto. Mentre la tua ombra svaniva nel buio della notte, tre piccoli fanciulli indifesi ti aspettavano fiduciosi.
Soli, smarriti, restarono là, mentre correvi sotto un cielo buio che piangeva il tuo dolore.
Ancora aspettano, ti cercano, e sperano di vederti tornare.
.
Alfred Sisley


UN CLOCHARD
 

Viveva ai margine della città, non riconoscendosi nella moltitudine di persone che si muoveva freneticamente attorno a lui. Amava svegliarsi al primo sorgere della luce, al cinguettare dei passeri, nutrirsi di cose raccolte qua e là. Assaporava pure emozioni coi raggi del sole. Poteva confidare al vento la sua rabbia, la sua gioia. Spesso aveva freddo e poco per coprirsi, altre volte troppo poco da mangiare. La vita pulsava nel suo cuore, e si riteneva non meno fortunato degli uccelli. Era un'anima libera da catene, da paure. Viveva la sua realtà lontano dai minuti, dall'ore, e la chiamava libertà.
 

Stefania Pellegrini ©