TRATTE DA : "Frammenti di specchio"
Berthe Morisot |
Emozioni in 100parole
intese come una linea d'incontro
intese come una linea d'incontro
tra poesia e prosa
L'ASSENZA
Mi
siedo qui al limitar del giorno, su una pietra rivivo il mero sogno
inseguito che mi lascia esausta e febbricitante al tuo ricordo
appesa.
Brucia ancora, il primo raggio di sole che ti ha rubata al sogno mio più bello.
Stringo l'emozioni al cuore come a proteggerle da lacrime e rimpianto, per timore di lavare quella brezza di passione che vibra come forza prorompente sull'oblio di mille parole.
Il silenzio, la solitudine sono padroni delle mie ore, con loro ancora inseguo la vista del viso amato, le labbra desiderate, la dolcezza delle parole.
Pulsa nel cuore la luce d'amore.
Brucia ancora, il primo raggio di sole che ti ha rubata al sogno mio più bello.
Stringo l'emozioni al cuore come a proteggerle da lacrime e rimpianto, per timore di lavare quella brezza di passione che vibra come forza prorompente sull'oblio di mille parole.
Il silenzio, la solitudine sono padroni delle mie ore, con loro ancora inseguo la vista del viso amato, le labbra desiderate, la dolcezza delle parole.
Pulsa nel cuore la luce d'amore.
Claude Monet |
IL
VALORE DELLE COSE
Sarebbe
stato bello alzare la mano al cielo per catturare la bellezza della
notte radiosa che pulsava di desiderio e di passione, poi stringerla
forte al cuore.
Ma
quella sera gli occhi inseguivano ombre lontane che avevano sapore
nostalgico di rimpianto.
Gocce
salate scendevano lente a rigare la pelle e il fiume, smarrito il suo
letto, correva via veloce.
Quante
parole rosse come sangue erano cadute a lastricare un muro di pietra.
L'aveva
inseguito come s'insegue la vita, sperando che la luna gli
illuminasse la ragione, ma la ragione, quando è oppressa da paure,
non vede il valore delle cose.
SULLA
PORTA
Mi
trovai sulla porta ad aspettare il tuo ritorno. Fumavo una sigaretta
dietro l'altra e guardavo al giorno non sapendo che aveva tolto le
ali al cuore, perché ti avrei aspettato invano. Scoprii l'amaro
disinganno del tempo che toglieva anche l'ultime parole d'una
spiegazione. Quelle che
aprono la porta al cuore e al raggio d'una speranza. Precipitai in
quell'ansia che si dipana in un crescendo che sale, distorcendo il
valore di ciò che era stato, e fui travolta dall'onda anomala che
chiamavi amore. Vedevo giorni, anni precipitare nel nulla,
raccoglievo sabbia tra le mani, ma scivolava via nell'inutilità
delle ore.
ABBANDONO
Te
ne andasti nella notte buia, le mani serrate, il cuore stretto in una
morsa di dolore.
-”Torno subito”- dicesti. La voce incrinava le parole e nascondeva l'angoscia, la disperazione. Li abbandonavi giocando all'ombra di sorrisi e d'ingenue parole. Cercavi lo spiraglio d'una luce e ti ripetevi: -trovo un lavoro e qualche soldo, poi torno- Li lasciasti, senza un saluto. Mentre la tua ombra svaniva nel buio della notte, tre piccoli fanciulli indifesi ti aspettavano fiduciosi.
Soli, smarriti, restarono là, mentre correvi sotto un cielo buio che piangeva il tuo dolore.
Ancora aspettano, ti cercano, e sperano di vederti tornare.
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-”Torno subito”- dicesti. La voce incrinava le parole e nascondeva l'angoscia, la disperazione. Li abbandonavi giocando all'ombra di sorrisi e d'ingenue parole. Cercavi lo spiraglio d'una luce e ti ripetevi: -trovo un lavoro e qualche soldo, poi torno- Li lasciasti, senza un saluto. Mentre la tua ombra svaniva nel buio della notte, tre piccoli fanciulli indifesi ti aspettavano fiduciosi.
Soli, smarriti, restarono là, mentre correvi sotto un cielo buio che piangeva il tuo dolore.
Ancora aspettano, ti cercano, e sperano di vederti tornare.
Alfred Sisley |
UN
CLOCHARD
Viveva
ai margine della città, non riconoscendosi nella moltitudine di
persone che si muoveva freneticamente attorno a lui. Amava svegliarsi
al primo sorgere della luce, al cinguettare dei passeri, nutrirsi di
cose raccolte qua e là. Assaporava pure emozioni coi raggi del sole.
Poteva confidare al vento la sua rabbia, la sua gioia. Spesso aveva
freddo e poco per coprirsi, altre volte troppo poco da mangiare. La
vita pulsava nel suo cuore, e si riteneva non meno fortunato degli
uccelli. Era un'anima libera da catene, da paure. Viveva la sua
realtà lontano dai minuti, dall'ore, e la chiamava libertà.
Stefania Pellegrini ©
Cara Stefania, come sempre i tuoi post sono pieni di romanticismo!!!
RispondiEliminaCiao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
E tu sei sempre molto gentile, ti ringrazio. Immagino che le cose a casa siano tornata alla normalità e ne sono contenta.
EliminaContraccambio l'abbraccio, buona giornata a te.
splendidi quadri di vita Stefania!!!
RispondiEliminagrazie
Ti ringrazio Luigi per l'apprezzamento. Sono scritti di un po' di anni fa quando volevo sperimentare la scrittura di testi in 100 parole, che ho pensato di riproporre.
EliminaBuona giornata a te.
Speciali immagini poetiche nei tuoi variegati versi, di magnifica lettura.
RispondiEliminaTrascorri un piacevole fine settimana, cara Stefania, silvia