sabato 30 novembre 2019

Non basta sognare.

C'è stato un tempo, all'età di nove… dieci anni, che desideravo far parte di un coro. 
Cantare è una passione che mi porto appresso da quando ho cominciato a capire, forse perché sono cresciuta sentendo mia madre, forse perché mettere le ali alla voce mi ha sempre dato una sensazione di piacevole libertà o magari è più semplicemente l’amore che provo, fin da piccola, per la musica: classica o leggera che sia.
In quel tempo frequentavo l'oratorio come altri bambini della mia età. Non c'erano grandi iniziative, nel piccolo paese marino dove vivevo, soprattutto d'inverno, quindi era abbastanza naturale che mia madre mi lasciasse andare in quella grande villa gestita da suore, a seguire le lezioni di catechismo e, con il bel tempo, a giocare nel grande cortile prospiciente la casa: a mosca cieca... a palla avvelenata, insomma, a tutti quei giochi che si facevano a quei tempi.
In quelle mie frequentazioni avevo avuto modo di conoscere Suor Virginia. Suonava il piano e impartiva lezioni di musica. 
Trovavo affascinante seguire le sue dita che premevano sui tasti di legno, sentire il suono dolce, sprigionarsi tra le fessure del piano, salire fresco, leggero, superare le pareti della stanza. Una forza magica, di attrazione così forte…che mi portò a dimenticare anche il gioco.
Quando fu deciso di organizzare un coro di bambini, Suor Virginia si occupò di scegliere i partecipanti tra quelli che frequentavano l’oratorio. Naturale che mi sentissi coinvolta, ero intonata, mi piaceva cantare, che altro poteva servire?


 
Quel desiderio diventò un sogno ricorrente ad occhi aperti. Mi vedevo tra i prescelti, mi sentivo cantare in chiesa, nei vari momenti di intrattenimento… l’abito per l’occasione, la voce che mi permetteva di esprimermi senza condizionamenti e paure, di superare, in mezzo alle altre, la mia timidezza, di sentirmi in qualche modo protagonista.
Mi sembrò già cosa fatta e il passo fu breve, mi vidi già dentro. Ma dimenticavo che ero una delle tante e se volevo quel posto dovevo farmi notare, almeno provarci in qualche modo. Ma non feci niente!
Non fui selezionata, e non fui neanche ascoltata... nessuna audizione per me, passai inosservata.
Ci rimasi male, naturalmente ne soffrii, ma cosa potevo pretendere?
Non basta desiderare una cosa, sognarla e basta, oggi so che bisogna soprattutto crederci e provare a far qualcosa per rendere realizzabile il desiderabile. Allora invece immaginavo, aspettavo che gli altri capissero i miei desideri, non sapendo ancora che la vita non è fatta di aspettative, ma di iniziative che dobbiamo noi indirizzare, o almeno provarci.
I sogni sono desideri, hanno la stessa radice, possono renderci felici, e illuminare le nostre giornate più buie. Sognare è utile a definire i nostri obiettivi a medio e lungo termine, ci induce a confrontarci con i desideri, a metterci in gioco e a migliorarci. Ma mettere a fuoco i desideri, capirli non è facile, anche se sono ciò che ci porta avanti in questo grande viaggio che è la vita, perché il suo zucchero, la sua energia.
Ero troppo piccola per mettere a fuoco questo, troppo timida e remissiva
Non ho smesso di sognare, ma ho imparato a farlo cercando di afferrare il sogno, farlo scendere da quella nuvoletta in cui si presenta nella mente, per provare a realizzarlo.

E voi... cosa ne pensate?

18 commenti:

  1. Io, un bel pò di anni fa, ho desiderato di far parte del coro della chiesa. Mi piaceva l'idea e ci tenevo ma, sono andata alle prove una volta sola , è andato tutto bene ma non ci sono più tornata e non so spiegare perchè. Forse perchè mi avevano detto che il direttore del coro, a volte, era molto severo, forse perchè non mi sentivo di prendere impegni precisi. Insomma è andato tutto bene , mi è piaciuto ma non ci sono più tornata. Forse non ero ciò che sognavo ! Saluti.

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    1. Cara Mirtillo, probabilmente, come dici tu, non era proprio quello che desideravi, capita di innamorarsi solo dell'idea. L'importante è capire cos'è che si desidera veramente.
      Grazie a te e buona giornata.

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  2. Penso che hai esposto con tanto.sentimento unonspaccato di vita,un triste,forse,ma meraviglioso ricordo di una altra età che ti ha delusa ma nella delusione.Hai trovato la volontà perché i sogni successivi diventino realtà.
    Ciao a.presto.fulvio

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    1. Non era a questo che alludeva la mia domanda, ma grazie. Come dici anche tu, l'esperienza, se pur deludente, mi ha insegnato qualcosa, anche se non nell'immediato.
      Grazie ancora per l'attenzione. Buon sabato.

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  3. Cara Stefania, spesso i nostri sogni si infrangano su muri insormontabili!!!
    Questo spesso è il destino di tanti giovani, e non ce nulla da fare!!!
    Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ci sono sogni e sogni, caro Tommaso, ma hai pienamente ragione. Un abbraccio a te e buon sabato.

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  4. Tocchi un argomento, cara Stefania, che mi coinvolge dal profondo! Anch'io ho sempre sognato di far parte di un coro e - sia pure un po' tardi - ci sono riuscita. Anche se, come ho scritto spesso, sono e resto l'ultima ruota del carro, mi sento comunque appagata dal partecipare e vivere la musica polifonica dal suo interno.
    Certo, non bisogna mai smettere di sognare, ma è importante essere convinti di ciò che si desidera e dare una dimensione concreta ai nostri sogni, facendoli scendere dalla nuvoletta - proprio come dici tu - e prendendo iniziative per concretizzarli. La felicità, secondo me, sta anche in quel pezzetto di vita in cui riusciamo a realizzarli e che diventa in questo modo profondamente NOSTRO!!!
    Grazie di cuore e un abbraccio!!!

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    1. Cara Annamaria l'importante è che questo tuo vivere la musica ti gratifichi, il solo fatto di potervi partecipare è un bellissimo traguardo. Io non inseguo più quel sogno e non mi manca, a mio modo canto, con le parole, o perlomeno ci provo. Ti ringrazio per essere passata. Un abbraccio.

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  5. Le realtà che non ci piacciono, le assorbiamo con più positività in età matura, visto che la consapevolezza ha temprato la nostra mente.
    Sempre bello leggerti Stefania, buona domenica e un sorriso,silvia

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    1. Certamente la maturità e la consapevolezza aiutano molto, tutto si ridimensiona. Grazie cara Silvia, un saluto a te.

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  6. Credo che una vita senza sogni sia una vita abbastanza arida. Sul fatto che si realizzino o meno, a mio parere dipende dalla volontà di riuscire, dagli incontri che si fanno, dalle circostanze che si verificano...
    Abbraccio siempre <3

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  7. Non bisogna mai smettere di sognare.
    Saluti a presto.

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  8. Concordo con il tuo finale, il sogno deve essere qualcosa che insegui in concreto altrimenti da sogno si trasforma giustamente in una chimera.

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    1. Certo, anche se credo, che a volte, possa aiutare anche quella per andare avanti.

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