lunedì 8 marzo 2021

Buon 8 marzo

 Il mio augurio e  un omaggio poetico 

a tutte le donne.

C'è ancora tanta strada da percorrere,

eppure il mondo senza di noi

si fermerebbe.

Io sono una donna

Io non sono una donna. Sono una cosa neutra.
Sono un bimbo, un paggio e una decisione ardita,
sono un raggio ridente di sole scarlatto…
Io sono una rete per tutti i pesci voraci,
sono un calice a onore di tutte le donne,
sono un passo verso il caso e la rovina,
sono un salto nella libertà e nel sé…
Io sono il sussurro del sangue nell’orecchio dell’uomo,
sono una febbre dell’anima, della carne voglia e rifiuto,
sono una targa d’ingresso a nuovi paradisi.
Io sono una fiamma, che cerca vivace,
sono un’acqua, fonda, ma audace fino al ginocchio,
sono fuoco e acqua in rapporto leale, e senza condizioni…

Edith Södergran

 

Volto di donna

Volto di donna, nel suo sonno
chiusa, sembra cullata
da qualche suono segreto
che tutta la riempie.
Dal suo corpo sonoro, addormentato,
ella trae la gioia
d´essere un tenero rumore
agli occhi del silenzio.

Rainer Maria Rilke

Berthe Morisot

 Casalinga

Certe donne sposano una casa.
Altra pelle, altro cuore
altra bocca, altro fegato
altra peristalsi.
Altre pareti:
incarnato stabilmente roseo.
Guarda come sta a carponi tutto il giorno
A strofinar per fedeltà se stessa.
Gli uomini c’entrano per forza,
risucchiati come Giona
in questa madre ben in carne.
Una donna è sua madre.
Questo conta.

Anne Sexon


Sorridi donna 

Sorridi donna
sorridi sempre alla vita
anche se lei non ti sorride
Sorridi agli amori finiti
sorridi ai tuoi dolori
sorridi comunque.
Il tuo sorriso sarà
luce per il tuo cammino
faro per naviganti sperduti.
Il tuo sorriso sarà
un bacio di mamma,
un battito d’ali,
un raggio di sole per tutti.

Alda Merini

sabato 13 febbraio 2021

Parlando d'amore con Jacques Prévert


  “Bisognerebbe tentare di essere felici, non foss'altro che per dare l'esempio.”

“Anche se la felicità ti dimentica un po', tu non dimenticarla mai del tutto.”

Jacques Prévert




Oggi, in tema con la festa di San Valentino di domani, vi parlo della raccolta di poesia "Parole" di Jacques Prévert, pubblicata subito dopo la Seconda guerra mondiale.
Agli occhi di tanti lettori Prévert è stato il poeta per eccellenza, quello che ha dato voce al bisogno di una nuova, ruvida e intenerita, antipoetica "poeticità" dell'esistenza.


Nella raccolta si legge la stessa ansia di uscire dalla pagina ed entrare nella vita che determinò, dalla fine degli anni venti e cinquanta, il successo mondano dell'Esistenzialismo, (per intenderci semplificando: la filosofia dell'esistenza di Heidegger e Jaspers, Jean Paul-Sartre e Simone De Beauvoir ). 
Ci si trova l'eco di qualche battuta come Prévert immaginava che Sartre potesse pronunciarne al Café de Flore, il cabaret colto, la capacità di fare inquadrature come memorabili dei film di Carné, e di dare alle immagini ora compattezza, ora quell'effetto di dissolvenza di un molo che si scioglie a metà tra la sabbia e il cielo, nella nebbia della bassa marea.
"Parole" riassume tra l'altro le più belle e famose poesie d'amore del poeta e offre la possibilità di una lettura differenziata: francese e italiano.
Una delle migliori poesie della raccolta, secondo me, è intitolata Sabbie mobili, tra i suoi versi ci si trovano finalmente lo stupore, e un linguaggio capace di un incanto sospeso, fatto di metafore e di richiami. La propongo qua sotto, così potete farvi un'idea di cosa intendo.
 

Claude Monet -Pointe de la Hève
 
 
SABBIE MOBILI
 
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
lontano già si è ritirato il mare
E tu
Come alga dolcemente accarezzata dal vento
Nella sabbia del tuo letto ti agiti sognando
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Lontano già si è ritirato il mare
Ma nei tuoi occhi socchiusi
Due piccola onde son rimaste
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Due piccole onde per annegarmi. 
 
Il mare, leggiamo, è andato a dormire, come la donna che, simile a un'alga accarezzata dal vento, si agita nella sabbia del suo letto sognando dèmoni e meraviglie, venti e maree. Nei suoi occhi semiaperti, due onde, piccole e magiche, le uniche rimaste, che bastano per far annegare il poeta nell'incantamento dell'amore.
Per rimanere in tema con le poesie d'amore, costruite dal poeta intorno a sensazioni elementari, fresche e immediate, vi propongo: Il giardino.
 

 Claude Monet - White Water Lilies
 
IL GIARDINO
 
Mille anni e poi mille
Non possono bastare
Per dire
La microeternità
Di quando m'hai baciato
Di quando t'ho baciata
Un mattino nella luce dell'inverno
Al Parc Montsouris a Parigi
A Parigi
Sulla terra
Sulla terra che è un astro. 
 
In questa poesia il più semplice dei gesti affettuosi, un bacio reciproco, diviene l'anello con cui lo spazio e il tempo infiniti si congiungono. 
 
La poesia: Immenso e rosso
 
Claude Monet

 

IMMENSO E ROSSO

Immenso e rosso
Sopra il Grand Palais
Il sole d'inverno viene
E se ne va
Come lui il mio cuore sparirà
E tutto il mio sangue se ne andrà
Se ne andrà in cerca di te
Amore mio
Bellezza mia
E ti ritroverà
In qualunque posto tu stia.
 
E per concludere, tra le più note di Jacques Prèvert, la poesia: Paris at night
 
PARIS AT NIGHT
 
Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L'ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia. 
 
 

 

Jacques Prévert ( 1900 - 1977)

Fu poeta e sceneggiatore francese. Nato il 4 febbraio del 1900 nella città di Neuilly-sur-Seine da famiglia borghese, benestante, trascorse in Bretagna alcuni anni della sua infanzia.

Uomo impegnato e talvolta irrispettoso - testimone vigile e attore del suo tempo - suscitò tanto entusiasmo quanto ostilità. I suoi temi preferiti erano l'amore, la libertà, il sogno e la fantasia, la compassione, l'umorismo, la satira contro i potenti, l'avversità per l'oppressione sociale. 

 

( Fonte: nota introduttiva di Giuseppe Conte)