sabato 13 febbraio 2021

Parlando d'amore con Jacques Prévert


  “Bisognerebbe tentare di essere felici, non foss'altro che per dare l'esempio.”

“Anche se la felicità ti dimentica un po', tu non dimenticarla mai del tutto.”

Jacques Prévert




Oggi, in tema con la festa di San Valentino di domani, vi parlo della raccolta di poesia "Parole" di Jacques Prévert, pubblicata subito dopo la Seconda guerra mondiale.
Agli occhi di tanti lettori Prévert è stato il poeta per eccellenza, quello che ha dato voce al bisogno di una nuova, ruvida e intenerita, antipoetica "poeticità" dell'esistenza.


Nella raccolta si legge la stessa ansia di uscire dalla pagina ed entrare nella vita che determinò, dalla fine degli anni venti e cinquanta, il successo mondano dell'Esistenzialismo, (per intenderci semplificando: la filosofia dell'esistenza di Heidegger e Jaspers, Jean Paul-Sartre e Simone De Beauvoir ). 
Ci si trova l'eco di qualche battuta come Prévert immaginava che Sartre potesse pronunciarne al Café de Flore, il cabaret colto, la capacità di fare inquadrature come memorabili dei film di Carné, e di dare alle immagini ora compattezza, ora quell'effetto di dissolvenza di un molo che si scioglie a metà tra la sabbia e il cielo, nella nebbia della bassa marea.
"Parole" riassume tra l'altro le più belle e famose poesie d'amore del poeta e offre la possibilità di una lettura differenziata: francese e italiano.
Una delle migliori poesie della raccolta, secondo me, è intitolata Sabbie mobili, tra i suoi versi ci si trovano finalmente lo stupore, e un linguaggio capace di un incanto sospeso, fatto di metafore e di richiami. La propongo qua sotto, così potete farvi un'idea di cosa intendo.
 

Claude Monet -Pointe de la Hève
 
 
SABBIE MOBILI
 
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
lontano già si è ritirato il mare
E tu
Come alga dolcemente accarezzata dal vento
Nella sabbia del tuo letto ti agiti sognando
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Lontano già si è ritirato il mare
Ma nei tuoi occhi socchiusi
Due piccola onde son rimaste
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Due piccole onde per annegarmi. 
 
Il mare, leggiamo, è andato a dormire, come la donna che, simile a un'alga accarezzata dal vento, si agita nella sabbia del suo letto sognando dèmoni e meraviglie, venti e maree. Nei suoi occhi semiaperti, due onde, piccole e magiche, le uniche rimaste, che bastano per far annegare il poeta nell'incantamento dell'amore.
Per rimanere in tema con le poesie d'amore, costruite dal poeta intorno a sensazioni elementari, fresche e immediate, vi propongo: Il giardino.
 

 Claude Monet - White Water Lilies
 
IL GIARDINO
 
Mille anni e poi mille
Non possono bastare
Per dire
La microeternità
Di quando m'hai baciato
Di quando t'ho baciata
Un mattino nella luce dell'inverno
Al Parc Montsouris a Parigi
A Parigi
Sulla terra
Sulla terra che è un astro. 
 
In questa poesia il più semplice dei gesti affettuosi, un bacio reciproco, diviene l'anello con cui lo spazio e il tempo infiniti si congiungono. 
 
La poesia: Immenso e rosso
 
Claude Monet

 

IMMENSO E ROSSO

Immenso e rosso
Sopra il Grand Palais
Il sole d'inverno viene
E se ne va
Come lui il mio cuore sparirà
E tutto il mio sangue se ne andrà
Se ne andrà in cerca di te
Amore mio
Bellezza mia
E ti ritroverà
In qualunque posto tu stia.
 
E per concludere, tra le più note di Jacques Prèvert, la poesia: Paris at night
 
PARIS AT NIGHT
 
Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L'ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia. 
 
 

 

Jacques Prévert ( 1900 - 1977)

Fu poeta e sceneggiatore francese. Nato il 4 febbraio del 1900 nella città di Neuilly-sur-Seine da famiglia borghese, benestante, trascorse in Bretagna alcuni anni della sua infanzia.

Uomo impegnato e talvolta irrispettoso - testimone vigile e attore del suo tempo - suscitò tanto entusiasmo quanto ostilità. I suoi temi preferiti erano l'amore, la libertà, il sogno e la fantasia, la compassione, l'umorismo, la satira contro i potenti, l'avversità per l'oppressione sociale. 

 

( Fonte: nota introduttiva di Giuseppe Conte)

3 commenti:

  1. Ciao Stefania, un grande lirico dell'amore e stato il poeta preferito della mia gioventu.
    Un caro saluto, fulvio

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  2. Cara Stefania molto bello il tuo post e bellissima la poesia iniziale di Jacques Prévert, per non parlaere dei quadri di Monet che amo moltizsimo. Buona domenica ed un saluto grande

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  3. Questo abbinamento fra Prevert e Monet mi piace molto. Prevert lo conosco poco , ho letto solo qualcuna delle sue poesie. Conesco meglio Monet ,ho visto diverse sue opere, nei bei tempi, nei quali si poteva andare a vedere mostre e musei. Insieme, si completano a vicenda. Buona domenica.

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