L'anno nuovo è arrivato e ancora qui, intorno a noi, c'è tanto che non va...
E dentro di me?
In qualche modo mi è mancato questo blog, mi siete mancati voi, così oggi ho sentito il desiderio di iniziare il nuovo anno con un post, e mi è venuta in mente la canzone di Lucio Dalla. L'ho sentita così tanto volte che ormai la conosco a memoria, pensate è uscita nel 1979 eppure pare scritta appena ieri.
Chi non conosce o non ha sentito almeno una volta L'anno che verrà?
E chi non si è riconosciuto nelle sue parole? C'è tutto il nostro tempo, un messaggio inteso come partecipazione ai problemi, alle angosce e le speranze di tutti noi. Il grande bisogno di continuare a sperare, dicevo, che in fondo ci anima ogni fine anno. Possiamo averlo avuto complicato, pieno di problemi, ma il nuovo giro di lancette, allo scoccare della mezzanotte, ci fa credere possa cancellare quello che è stato e di iniziare un nuovo anno come desidereremmo, pur sapendo che potrà non essere così. Tutta la nostra buona volontà non potrà controllare le variabili, a volte tante e non dipendenti da noi. Eppure abbiamo bisogno di sognare, per guardare avanti, per vivere. E allora speriamo, speriamo che, almeno in parte, qualcuno dei nostri desideri si realizzi pensando che:
"...se quest'anno poi passasse in un istante
Vedi amico mio
Come diventa importante
Che in questo istante ci sia anch'io..."
Tornando a me e al mio 2023... be' non è stato uno dei migliori, ma poi esiste un anno migliore dell'altro? Tutto, alla fine, dipende dalle aspettative. Benché abbia cercato di non averne, perché, come dicevo sopra, sono tante le variabili che si incontrano lungo la via, non è stato facile, anche solo inconsciamente, non farlo.
E' stato un 2023 pesante, complicato e sofferto sul fronte familiare, che mi ha tenuto lontano anche da questo blog perché il mio tempo è stato assorbito da altro, e mi sono mancate le parole e le storie che scrivevo perché non trovavano la strada per nascere.
Ma l'esperienza non è stata negativa perché mi ha insegnato, una su tutte, a non guardare oltre il giorno che stavo vivendo e a essere grata a certi momenti vissuti, apprezzandoli come non avevo mai fatto, perché in un cielo pieno di nuvole uno squarcio d'azzurro all'improvviso è qualcosa di inaspettato che ha del bello e della speranza. E soprattutto ho scoperto in me la forza della resilienza, come si suol dire, a vedere la botte mezza piena, anche se a giorni perdeva acqua da tutte le parti.
Che vi devo dire? Questo è stato il mio vivere l'anno, il mio modo di sopravvivere alle intemperie che mi sono trovata ad attraversare.
E così, allo scoccare della mezzanotte, non ci sono stati propositi, come mi capitava altri anni perché ho capito che l'imprevisto è sempre in agguato e spesso non è controllabile.
Non vuol dire che non riesca a essere positiva, ho solo forse realizzato che non serve a niente aspettarsi qualcosa, tanto la vita non va mai come la vorresti o te l'aspetteresti.
L'importante è essere qui, ora, per poterlo raccontare e augurare Buon 2024 a tutti voi.
Buongiorno Stefania. Hai ragione, inutile avere propositi. Anche perché se ciò che abbiamo nel cuore desideriamo avvenga, se veramente lo vogliamo accadrà. Anche senza che ce ne accorgiamo. Quindi viviamo ogni istante di questo nuovo anno senza stressarci troppo, godendo di ogni istante positivo che troviamo lungo il nostro cammino.
RispondiEliminaBuon 2024 carissima! Grazie delle tue significative parole.
Grazie a te per la condivisione. Buon 2024 che sia ricco per te di tante e buone cose.
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