Il tempo difficile, sospeso, che stiamo vivendo, a giorni mi rallenta i pensieri, li confonde, e capita renda difficile interpretare le sensazioni, capire come sovvertire giornate scialbe, e scarse di interessi.
Delle volte mi sento ferma a un porto a scrutare verso un orizzonte lontano, indecifrabile. Aspetto la nave che mi porterà oltre, ma che tarda ad arrivare.
Delle volte mi sento ferma a un porto a scrutare verso un orizzonte lontano, indecifrabile. Aspetto la nave che mi porterà oltre, ma che tarda ad arrivare.
Il giorno nasce, muore, nell'incongruenza di queste giornate incolori, senza nome.
L'incertezza mi destabilizza, mi fa barcollare, non trovo un gancio a cui appendermi e allora si fanno strada domande come: Trarremo almeno insegnamento da tutto questo?
Troveremo il senso a questi giorni?
L'incertezza mi destabilizza, mi fa barcollare, non trovo un gancio a cui appendermi e allora si fanno strada domande come: Trarremo almeno insegnamento da tutto questo?
Troveremo il senso a questi giorni?
O sarà aver perso qualcosa di noi, in cambio di poco meno di niente?
Poi per caso vedo questa immagine sul web e la visione cambia:
Poi per caso vedo questa immagine sul web e la visione cambia:
Tutto il grigio che pesava sul cuore evapora all'improvviso e
l'orizzonte è davanti a me aperto ad altre visioni.
Come avessi superato
un muro, o una siepe che mi impediva di vedere e lo sguardo adesso
riesca a cogliere l’intera ampiezza dell’orizzonte.
È una tela di William Turner: "Venice - moonrise", che raffigura una Venezia al risveglio mentre esce pian piano dalle ombre.
L'atmosfera è quasi sospesa, velata, forse dovuta ad una nebbia che sta evaporando, assorbita dalla luce.
Sullo sfondo si può individuare ancora la luna (nel titolo: "Alba lunare"), ma c'è un azzurro dietro. Un azzurro che fa presagire una giornata serena e porta a pensare a una sorta d'attesa che colgo nell'atmosfera creata dal pittore.
I colori sfumati, acquarellati nei toni del rosa, azzurro e verde delle acque, comunicano pace, quiete, quella pace che c'è intorno a noi prima che la luce esploda e il giorno torni con i suoi rumori e le sue attività.
Parlavo di pittura sopra, ma può capitare che gli occhi o le orecchie portino piacere alla mente anche solo leggendo una storia o sentendo una musica. Tutto si rivaluta e si ridimensiona. Il giorno si veste di luce, di calore, il cuore si apre ai sentimenti, cancellando quella sensazione spiacevole di fredda solitudine, il silenzio invadente che fa vuoto intorno.
C'è un romanzo, in particolare, letto un po' di mesi fa che mi può portare a quel piacere di cui parlavo poco sopra. È "Sebastian" del musicista e scrittore Cesare Picco.
C'è un romanzo, in particolare, letto un po' di mesi fa che mi può portare a quel piacere di cui parlavo poco sopra. È "Sebastian" del musicista e scrittore Cesare Picco.
Cesare Picco è stato bravissimo a tessere questo romanzo avvincente sulla vita di Bach, che trovo sia una via di mezzo tra fiaba e realtà. Non mi dilungo su questo, preferisco invitarvi a visitare il blog: Gioire in Musica dell'amica Annamaria che lo presenta in modo coinvolgente nel suo ultimo post.
Eccoci arrivati alla musica, sì perché a volte, è soprattutto lei ad avere un potere eccezionale sulle nostre orecchie e sul nostro umore.
È magia, non fa sentire soli, si esprime in un linguaggio che solo l'anima capisce. Ha il potere ti elevare, di trasportare verso stadi di profondo benessere.
“Dove le parole non arrivano... la musica parla.” diceva Beethoven
La mia scelta è caduta sulla colonna sonora "Mission" di Ennio Morricone.
Il tema è quello di Gabriel's Oboe per la melodia che secondo me raggiunge vertici celestiali. Ve la propongo nell'interpretazione del maestro d'orchestra: Andrè Rieu.
Il video è suggestivo perché mostra una Roma vivace, allegra, come vorremmo tornare a rivedere le nostre città.
Nella parte finale il video mostra un cielo al tramonto e sullo sfondo una nuvola che pare abbia la forma di una colomba. Prendiamolo come un augurio, una speranza per un vicino domani sereno.
In quello che dici nella parte iniziale, mi ci sono ritrovata perfettamente !! Però non credo che trarremo un insegnamento, questo tempo sospeso non fa che peggiorare gli umori e incattivire le persone.
RispondiEliminaBellissima la tela di Venezia che esce dalle ombre. Ci usciremo anche noi, ma quando e come ? Interessante il libro su Bach , lo devo cercare. Saluti cari.
Hai ragione, purtroppo è proprio così. Appena fuori dai pericoli si dimenticherà subito tutto. Il libro su Bach te lo consiglio, faresti un bellissimo viaggio nella musica.
EliminaGrazie tante per la visita, buona serata.
Bello questo tuo post e anche io mi sono riconosciuta nelle tue stesse sensazioni ma, credo che sia così per tante persone al mondo. I dubbi, le paure e lo sconcerto ci accomunano tutti, quello che invece ci distingue è il nostro modo di reagire a questo cupo stato d'animo. Personalmente cerco di pensare a quello che è diventato un lavoro a tempo pieno per me e scrivo, scrivo, leggo e correggo. Per me la scrittura è il mio tempio sacro in cui rifugiarmi e perdere per un po' la nozione di questi tempi oscuri che stiamo vivendo. Occorre comunque stringere i denti e lasciare spazio alla speranza per un domani migliore. Grazie per questo tuo spunto di riflessione e per avermi dato modo di esprimere il mio parere. Un saluto e un sorriso Stefy.
RispondiEliminaCiao Vivì anche per me la scrittura è un buon modo per evadere. Purtroppo ci sono momenti, per fortuna pochi, in cui faccio fatica ad entrare in quel mondo, e ho bisogno di cercare altri stimoli. Ma il linea di massima la scrittura in primis, poi la lettura, mi aiutano molto in questo periodo buio. E concordo con te, dobbiamo tener duro, con un po' di pazienza e di speranza ne usciremo. Grazie per il tuo commento e per la visita. Un saluto a te, buona serata.
EliminaAnch'io non vedo l'ora che arrivi presto la nostra preziosa normalità!
RispondiEliminaGrazie per tutto quello che hai scritto, bel post, bellissime parole.
Un caro abbraccio da Luci@
Ciao Lucia, ben trovata. Be' speriamo arrivi preso la sospirata normalità.
RispondiEliminaGrazie tante, e buona serata.Un abbraccio
Ciao Stefania convivendo con questa pandemia siamo costretti a diverse rinuncie ma sono solamente rinunce del superfluo. Io, almeno, vivo bene anche senza l'aperitivo serale, le cene al ristorante e sopporto con pazienza la chiusura domenicale dei Centri commerciali.Un po' mi manca il non poter partire per la montagna ma il montagnoso Carso triestino offre la possibilità, correre o camminare nei bellissimi sentieri boschivi con vista sul golfo. Per il dopo, come scrivi anche tu, una buona lettura è la musica riempiono meravigliosamente le giornate.
RispondiEliminaLa sola cosa che mi angoscia e il pensiero per chi soffre ammalato per questo terribile virus e per i tantissimi che hanno seri problemi finanziari dovuti alle chiusure di tante attività commerciali.
Ciao fulvio
Ti capisco, sono anche i miei pensieri, questo virus non risparmia, e vedo un futuro difficile per molti. Niente tornerà come prima, purtroppo.
RispondiEliminaGrazie Fulvio per la visita. Buona serata.
Grazie mille, Stefania, di questo post e del riferimento al mio blog a proposito di "Sebastian"!
RispondiEliminaE' proprio vero quanto scrivi: questo tempo strano rallenta i pensieri e - soprattutto - li confonde. Ma allora è l'arte, attraverso la bellezza di un dipinto, di una musica o di uno scritto, a illuminarci letteralmente, facendo rifiorire il piacere di vivere, insieme al desiderio di condividere ciò che ci ha regalato gioia.
Bellissima la tua descrizione del quadro di Turner e suggestivo il brano di musica che hai scelto!
Un abbraccio!!!
Grazie cara Annamaria. Sì hai ragione, l'arte può far molto se l'occhio e l'orecchio sono attenti e apprezzano la bellezza.
RispondiEliminaIl quadro di Turner è molto bello e mi ha colpito da subito per i colori pastello.
Buona serata a te, un abbraccio.