C'è qualcosa di magico nel ricordo, una sensazione propria dell'incantesimo, che può portarci gioia, serenità appagante, dolce malinconia.
Il tempo trascorso ha ammorbidito, alleggerito anche quei ricordi non proprio sereni, quello che ci hanno procurato dolore e ci permette di rivederli senza quella morza che toglieva il fiato, perchè in parte s'è rimarginata la ferita.
Coltivare la magia del ricordo può essere un prezioso antidoto alla solitudine, se troveremo la forza di non farci rinchiudere nella prigione del tempo.
Il ricordo è narrazione, è storia del passato che torna a farci visita e in queste sue radici che ripercorriamo a ritroso c'è il segreto della forza che ci trascina in modo positivo a vivere il futuro.
Scriveva Gabriel García Márquez: “La vita non è quella vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla”.
Teniamoci ben stretti i ricordi, se non li sprechiamo, non sprecheremo la vita.
Dal mio blog di poesia: L'odore dei ricordi.
Per chi fosse interessato a leggere altro può cliccare sul link:Parole nomadi
Posa su polvere e lame di luce
l'odore dei ricordi,
aleggia tra la finestra e il comò,
con il passo silente della sera,
e il marchio doloroso delle assenze,
che so di non poter contenere.
Eppure caro,
l'odore dei ricordi,
aleggia tra la finestra e il comò,
con il passo silente della sera,
e il marchio doloroso delle assenze,
che so di non poter contenere.
Eppure caro,
il passo scalda il cuore.
Ne riconosco l'impronta,
l'urlo del tempo
che ha segnato il mio andare,
linfa che scorre
nelle vene - di particelle
che riempiono il vuoto
di certa appartenenza.
E la sera si fa dolce al richiamo,
s'accoccola al passaggio - desiderosa.
Li chiamo per nome con sottile voce
il timore - di vederli fuggire via.
Uno ad uno li guardo
con gli occhi di quel tempo congelato:
Ne riconosco l'impronta,
l'urlo del tempo
che ha segnato il mio andare,
linfa che scorre
nelle vene - di particelle
che riempiono il vuoto
di certa appartenenza.
E la sera si fa dolce al richiamo,
s'accoccola al passaggio - desiderosa.
Li chiamo per nome con sottile voce
il timore - di vederli fuggire via.
Uno ad uno li guardo
con gli occhi di quel tempo congelato:
ombre!
E rifulgono
svanendo nel nulla.
E rifulgono
svanendo nel nulla.
Stefania Pellegrini ©
Ogni diritto riservato all'autrice
Stupenda lpoesia, anche il tuo blog ha risvegliato in me tanto ricordi.
RispondiEliminaCiao Tiziano che piacere ritrovarti anche qua! Ti ringrazio di cuore per l'apprezzamento e per la gradita visita. Un caro saluto.
EliminaTutto vero, bello e poetico se i ricordi non fanno troppo male, altrimenti è meglio lasciarli dove sono. Complimenti a te per quei bellissimi versi.
RispondiEliminasinforosa
Concordo con te. Ti ringrazio della visita e del gradito commento. Buona giornata.
EliminaCara Stefania, una vita con tanti ricordi, da molte soddisfazioni.
RispondiEliminaSe per un momento dimentichiamo i ricordi, ciò significa la fine!!!
Ciao e buona settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Caro Tommaso sempre bello leggerti, hai pienamente ragione e tu ne sai qualcosa. Passa una buona giornata, un abbraccio
EliminaSicuramenre ci sono ricordi e ricordi, quelli belli hanno un'odoro e direi quasi un sapore dolce/amaro tutto particolare che riporta alla memoria come se fossero successi ieri, eventi del proprio passato. I ricordi spesso vengono ravvivati da una certa musica, da una fotografia, un collegamento non sempre ovvio. Un saluto bellissimo post evocativo
RispondiEliminaGià, io dico e menomale che ci sono, è molto bello quando si risvegliano d'improvviso casualmente come dici tu. C'è quasi una meraviglia in noi che si manifesta e ci fa stare bene, perché si è riagganciato qualcosa che credevamo perso. Grazie tante a te, e buona giornata.
EliminaQuei ricordi, su cui ci sofferma, prestando attenzione a quelli più cari e nostalgici.
RispondiEliminaVersi belli, felice sera, Stefania,silvia