Questa
giovane sorridente si chiama Leanne O'Sullivan ed è una poetessa
irlandese di talento. Ha studiato all'University College di Cork, dove
nel 2006 ha conseguito un master in Letteratura Inglese.
E' poco più che ventenne quando le viene pubblicata la sua prima raccolta di poesie "Waitin for My Clothes".
Nasce nel 1983 nella Beara Peninsula, contea di Cork (Irlanda), in una
terra aspra, ma piena di fascino e questa sua terra la porta nel cuore e
nei suoi versi con trasporto, con giovanile tocco e grazia.
"sento
il sentiero frusto delle pecore verso la cima /del colle, guardo
l'oceano blu e grigio, / le ombre dei vani delle porte, le stoppie dei
campi rossi. /"
Vincitrice
del O'Shaughnessy Award per la poesia da St. Thomas University di St.
Paul e di altri prestigiosi premi, O'Sullivan, Leanne vive a circa 10 km a nord di Cork.
Nel sua seconda raccolta "Cailleach: L'Hag di Beara"
(del 2009), rivisita la figura del mito irlandese, in particolare della
mitica figura di una vecchia saggia o dea "Cailleach Bhéarra" ( in
gaelico) o "Hag of Beara ( "la vecchia Beara"), che abita il paesaggio e
l'aspra costa rocciosa della Beara Peninsula. O'Sullivan conosce bene
il paesaggio, la storia e i miti della Beara Peninsula essendoci nata e
cresciuta.
La raccolta è un omaggio appunto a questa sua terra e a quel
mito della rigenerazione.
Nessa Mahony, scrive sul Irish Times: ...queste poesie catturano il respiro con la loro squisita rappresentazione del paesaggio irlandese".
IL MITO:
La
"Cailleach Beara" è una dei
più antichi esseri viventi della mitologia irlandese. Ha origine dalla
pietra bagnata dall'Atlantico e alla pietra ritorna per rigenerarsi
passando attraverso molte
vite che vanno dalla vecchiaia alla giovinezza in modo ciclico.
Lei è
nota per aver avuto almeno cinquanta figli adottivi durante le sue
'vite'. Un grosso masso posa su una cresta che guarda Ballycrovane
Harbour nella Beara Peninsula: è, nella leggenda, il volto della
"Cailleach" lì ad aspettare il marito, Manannan, dio de mare.
Quella della O'Sullivan è una "Cailleach", rinnovata, umanizzata, innamorata non di un dio, bensì di un uomo ("Dormi amore"):
"Ancora
buio, esci presto - la notte / un rabbrividire blu quieto, e io dormo /
sola fino all'alba, le mie spalle / e i fianchi adagiati negli incavi
del letto, / il lenzuolo una curva verso i miei ginocchi, pieghe / dalla
parte dove posavi infine calmo accanto a me, /
e ancora:
per
un'ora amo desiderarti, / conoscendo impietoso amore, la sete visibile
di esso, / i sentieri tangili, e ogni cresta di mattino / che mi allunga
sul nido del guanciale, / il tuo profumo una timida preghiera dove mi
rintano, / l'insussurato silenzio del tuo sonno al quale dormo."
e di un pescatore, infine disperso in mare ("Disperso"):
"al
levarsi del mattino ero in attesa / dietro la finestra della cucina, a
guardare il mare nel suo quietarsi. / Pensavo a un'alba accecante, e il
mondo di sotto. / Pensavo alle digitali in attesa nei prati. / Lo
sentivo prima che me lo dicessero, quel grido freddo, stridente. / Dagli
oscurati approdi vennero i pochi ultimi, / portavano coltelli ed esche, le mani come salamoia, / lustre come pesci, lentamente levandosi nel riflusso della mare."
"L'inglese dei testi di Leanne O'Sullivan", dice il traduttore Alessando Gentili della rivista "Poesia", "pur piano e discorsivo nel lessico, spesso nei toni del parlato, può tuttavia essere di non facile resa in italiano."
The Return
I walk through paw-prints
the grost has dug,
among the moist grasses,
my silver hair flowing
like a cat's deep stretch.
This is my season.
Again and again I die
under the blossom of leaves
and count my lives
by the sapped rings of trees.
No one will konw me,
none but the wood growth,
its hug of frost
its scent of moss
its naked shadow
and I, standing at the end
of an embered wood
where once a light
passed through me
and passes again,
before I remember
how I appeared
or how I ended,
folding myself into my arms -
the seed,
the root,
the blossom,
the stone shining
whith all my running juices
I walk through paw-prints
the grost has dug,
among the moist grasses,
my silver hair flowing
like a cat's deep stretch.
This is my season.
Again and again I die
under the blossom of leaves
and count my lives
by the sapped rings of trees.
No one will konw me,
none but the wood growth,
its hug of frost
its scent of moss
its naked shadow
and I, standing at the end
of an embered wood
where once a light
passed through me
and passes again,
before I remember
how I appeared
or how I ended,
folding myself into my arms -
the seed,
the root,
the blossom,
the stone shining
whith all my running juices
**************************************************************
di zampe incavate dal gelo,
tra roride erbe, d'argento
i miei capelli fluenti nel modo
che un gatto si allunga a fondo.
E' questa la mia stagione.
Ancora e ancora muoio
sotto la fioritura di foglie
e conto le mie vite
qui agli anelli senza linfa degli alberi.
Nessuno mi conoscerà, nessuno,
all'infuori del rigoglio del bosco,
il suo abbraccio di gelo,
il suo profumo di muschio,
la sua nuda ombra,
ed io, ferma alla fine
di un bosco tutto brace
dove una volta una luce
passò attraverso me
e ancora passa,
prima che io rammenti
come apparvi
o come venni a fine,
stringendomi nelle mie braccia -
il seme,
la radice,
la fioritura,
la pietra che rifulge
del flusso dei miei succhi.
Nessuno mi conoscerà, nessuno,
all'infuori del rigoglio del bosco,
il suo abbraccio di gelo,
il suo profumo di muschio,
la sua nuda ombra,
ed io, ferma alla fine
di un bosco tutto brace
dove una volta una luce
passò attraverso me
e ancora passa,
prima che io rammenti
come apparvi
o come venni a fine,
stringendomi nelle mie braccia -
il seme,
la radice,
la fioritura,
la pietra che rifulge
del flusso dei miei succhi.
(traduttore: Alessandro Gentili - tratto da Rivista "Poesia"- Nicola Crocetti Editore)
Poesie davvero evocative, complimenti all’autrice e grazie a te per averne parlato. Buona giornata e buon inizio di settimana.
RispondiEliminasinforosa
Io sono particolarmente coinvolta, essendo nata proprio vicino ai luoghi che descrive la poetessa.
EliminaUna poetica, comunque, che piace molto anche a me.
Buon pomeriggio e grazie della visita.
Cara Stefania, non ricordo questo post, però devo ammettere che si ha parlato molto della grande capacità della donna, direi di non dire più sesso debole.
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Grazie carissimo Tommaso, sei molto gentile.
EliminaUn caro saluto a te e buona settimana.
Molto bello questo tuo post, io non lo avevo avuto l'opportunità di leggerlo. Amo moltissimo l'Irlanda e le sue tradizioni, anche se sfortunatamente non sono mai potuta andarci. Ci sono posti davvero magici. Un saluto Stefy, buon lunedì e migliore nuova settimana
RispondiEliminaDovresti trovare il tempo di andarci, in Irlanda, anche solo per qualche giorno, merita davvero. Ne resteresti affascinata, è davvero magica come dici.
EliminaGrazie e passa una buona settimana.
Amo l'Irlanda la trovo un posto incantato,purtroppo sono stato in questo meraviglioso paese solo tre volte e per pochi giorni ogni volta.mo particolarmente la musica irlandese che è stata per anni la mia colonna sonora durante le lunghe ore di lavoro.
RispondiEliminaBella poesia.
Un abbraccio fulvio
Un articolo speciale, e molto interessante, su cui mi sono soffermata con piacere.
RispondiEliminaBuona domenica, carissima, silvia