giovedì 16 maggio 2019

Dalle voci di Spoon River

Per chi non avesse avuto modo di leggerlo allora, ripropongo  un post pubblicato qualche anno fa.

Per dirla come Cesare Pavese dalle "spettrali, dolenti, terribili, sarcastiche voci di Spoon River, di Edgar Lee Masters, che ci hanno tutti commossi e toccati a fondo" vi propongo la poesia: Ernest Hyde.  Una delle più belle, secondo me, toccante e reale.   

Rileggendo appunto, qualche tempo fa, l'antologia mi è venuta l'idea, un po' folle se vogliamo, di  provare ad interpretare attraverso immagini qualche epitaffio della raccolta. Per chi ha letto l'antologia  potrà capire che la scelta non è stata facile, né la sua realizzazione. Ecco qui sotto la prima proposta e il suo risultato creativo.

Ernest Hyde

La mia mente era uno specchio:
vedeva ciò che vedeva, sapeva ciò che sapeva.
In gioventù la mia mente fu proprio uno specchio
in un vagone che fuggiva veloce
afferrando e perdendo squarci di paesaggio.



Poi col tempo
grandi graffi s'incisero sopra lo specchio
lasciando che il mondo esterno vi entrasse
e lasciando che vi affiorasse il mio io più segreto.
Perchè questa è la nascita dell'anima nel dolore,
una nascita con guadagni e perdite.



La mente vede il mondo come una cosa staccata,
e l'anima rende il mondo una cosa sola con se stessa.
Uno specchio graffiato non riflette immagini:
e questo è il silenzio della saggezza.
  Edgard Lee Masters



Cit.:"La memoria non è ciò che ricordiamo, ma ciò che ci ricorda. La memoria è un presente che non finisce mai di passare." - Octavio Paz

Edgar Lee Masters (1868-1950)
fu poeta, scrittore, avvocato, statunitense che divenne noto soprattutto per l'Antologia di Spoon River
Sembra che le principali fonti d'ispirazione per la sua opera gli vennero  dalla lettura dell'Elegia su un cimitero di campagna di Thomas Gray e gli epigrammi greci dell' Antologia Palatina, letture suggerite all'avvocato-scrittore dall'amico William Marion Reedy.
Sebbene non abbia mai più replicato il successo dell'Antologia, Masters fu uno scrittore prolifico in diversi campi.
Morì di polmonite, in miseria e dimenticato, il 5 marzo 1950.

6 commenti:

  1. Un articolo intenso e notevole, molto apprezzato per il suo contenuto.
    Un abbraccio, Stefania,silvia

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    1. Grazie Silvia, sono contenta tu abbia apprezzato.
      Un abbraccio a te e buona settimana.

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  2. Ciao Stefania,durante gli anni ho letto più volte l'Antologia scoprendo sempre nuove interpretazioni.
    Molto bella la tua.interpretazione grafica della poesia.
    Un abbraccio.fulvio

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    1. E' capitato più volte anche a me di scoprire nuove interpretazioni, ma forse è proprio questo il senso della vera poesia. Più la leggi, più la penetri e la capisci. Ti ringrazio Fulvio del passaggio.
      Contraccambio l'abbraccio.

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  3. Ciao, sempre graditi e interessanti i tuoi articoli.
    Buona serata.
    Rachele

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