venerdì 24 maggio 2019

Atlante e il globo terreste

 
Atlante era re della Mauritania. Avvicinatosi allo studio della scienza dell'astronomia, fu il primo, scrive Diodoro Siculo, a rappresentare il mondo per mezzo di una sfera e per questo motivo si diceva portasse il cielo sulle spalle.

La mitologica greca ce lo descrive come figlio di Giapeto e Climene; altri, invece, ritengono che Atlante sarebbe stato figlio di Zeus e Climene, e avesse generato le Pleiadi, le Esperidi, Calipso, Iante e le Iadi.
La narrazione la troviamo in Esiodo il quale ci racconta che Atlante, il più celebre dei titani, venne condannato da Zeus a tenere sulle sue spalle tutto il peso del globo terrestre perché osò allearsi col padre di Zeus, Crono, il quale aveva guidato una grande rivolta degli dei contro Zeus. Da lì in poi, la mitologia riprende fedelmente la versione di Atlante che sostiene il peso della terra, tanto che nel libro primo dell’Odissea viene descritto come colui che regge il cielo.

Un’altra storia mitologica narra che Eracle incontrò Atlante e quest’ultimo gli chiese di tenere per lui il globo, mentre in cambio sarebbe andato a cogliere dei pomi d’oro nel giardino delle Esperidi. Ma una volta allontanatosi, Atlante non intese più riprendere il suo posto. Così Eracle per convincerlo dovette ricorrere ad un trucco. Chiese ad Atlante di tenergli per un attimo il cielo mentre cercava qualcosa da mettere sotto le ginocchia e si allontanò.

Sempre secondo il mito, Atlante fu pietrificato da Perseo che gli mostrò la testa di Medusa per punirlo di non averlo ospitato. Così il dio si trasformò in quella grande catena montuosa, l’Atlante, che si trova nel nord dell’Africa.

Il mito di Atlante ebbe notevole fortuna iconografica nel corso del Seicento.
Tra le opere più famose troviamo la versione dipinta da Giovanni Francesco Barbieri (detto il Guercino) nel 1646 per Lorenzo de’ Medici,  dal titolo “Atlante che sostiene il globo celeste”.
Il quadro di dimensioni medie (127x101cm), olio su tela, è conservato a Firenze al Museo Mozzi Bardini.

La tela che rimanda fedelmente alla mitologia greca, antropomorfizza il titano e rappresenta la volta celeste come una sfera, sempre riconosciuta, soprattutto in quel periodo grazie alla rivoluzione scientifica, come la figura perfetta e, come il cielo stellato, formata da infiniti punti.
Sul globo sono delineati i simboli di tre segni zodiacali: la Bilancia, lo Scorpione e il Sagittario. Lo Scorpione è posto al centro nella posizione di maggior rilievo, contrassegnato da una stella: l’indizio lascerebbe pensare a un oroscopo, forse quello del committente.


5 commenti:

  1. Sono sempre affascinati queste storie. Grazie Stefy. Buona serata.
    sinforosa

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  2. Ciao Stefania,un post interessante perché la mitologia è sempre una buona e affascinante lettura.
    Un caro saluto.fulvio

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  3. Il fascino indescrivibile della mitologia!
    Complimenti per il post
    un caro saluto
    Adriana

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  4. Leggere i tuoi post è sempre piacevole perchè sono fonte di cultura. Questo poi mi fa tornare indietro con la mente ai miei banchi di scuola. Grazie con abbraccio siempre <3

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  5. Globo terrestre?
    Ma allora la terra era considerata piatta!
    Come si spiega?

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