venerdì 1 febbraio 2019

Sant'Orso e la città di Aosta

Si è appena conclusa ieri, ad Aosta, la Fiera millenaria che si svolge il 30 e 31 Gennaio di ogni anno. Da racconti e leggende pare debba la sua nascita proprio a una delle opere di carità fatte da Sant'Orso, di cui porta il nome.
Si narra che tutto ebbe inizio proprio di fronte alla chiesa dove il Santo, vissuto prima del IX secolo, sarebbe stato solito, in questo periodo dell'anno, distribuire ai poveri gli “sabot”: le tipiche calzature da montagna in legno.
Ho già avuto modo di parlare su questo blog della Fiera, per leggere potete cliccare qui  e qui,  e di mostrare alcune delle pregiate opere che, ai tempi odierni, si posso ammirare per le via della città.


Ma la Fiera non è solo questo, un tempo rappresentava l'inizio del nuovo anno agricolo e gli allevatori si ritrovavano in città per acquistare nuovi capi di bestiame e soprattutto utensili e attrezzi per l'agricoltura.

Se la Fiera rappresenta un appuntamento imperdibile e unico, la testimonianza più solenne dell'affetto e della devozione dei valdostani nei confronti del Santo è rappresentata dalla chiesa che il vescovo Anselmo fece costruire, all'inizio del XI secolo, nel luogo in cui fu sepolto il Santo. 
Sulla vita di questo Santo non sappiamo molto. In un mio precedente post avevo accennato al fatto che fosse nato in Irlanda, ma pare che anche questo non sia del tutto vero, e che di lui, in realtà, non se ne conoscano le origini, né la data di nascita, ma solo quella della morte, che potrebbe essere stata il 1 febbraio 529.
Alcuni storici affermano sia vissuto nel VI secolo, altri tra il VII e IX. Incertezze dovute al fatto che le notizie giunte ai giorni nostri provengono, in gran parte, dalla tradizione orale e da un'opera: “ Vitae Beati Ursi” di un autore sconosciuto, apparsa per la prima volta a cavallo tra il VIII e il IX secolo.

Si racconta che Sant'Orso arrivò a Cogne e evangelizzò molti degli abitanti, poi scese ad Aosta fondando la Collegiata che porta il suo nome.  

Oggi è il Santo patrono di Aosta, ma anche di Cogne e Pont-Saint-Martin.
Secondo sempre la leggenda giunse dalla Val Soana, valicò un colle forse quello della Nuva o del Bardoney e dimorò nel Vallone dell'Urtier, dove al Cret sorse la prima chiesa.
Orso fu monaco e uno tra i primi Santi valdostani il cui culto risale a prima dell'anno Mille.
Dai racconti e dagli scritti sulla sua vita, sappiamo che fu un uomo generoso, semplice, dolce, pacifico, umile, altruista, votato all'aiuto del prossimo, che si rese protagonista di diversi prodigi.
Il monaco era solito dividere il raccolto delle sue coltivazioni in tre parti uguali: una per sé, una per i bisognosi e una per gli uccellini che, riconoscenti, andavano a posarsi sulla sua testa.
Ma si racconta pure che in un periodo di siccità, preoccupato dai campi aridi e con l'acqua che cominciava a mancare, anche per i bisognosi, abbia preso il suo bastone e colpito una roccia facendo comparire una sorgente in una piccola località sopra Aosta: Busséyaz, attualmente sotto la cappella costruita nel 1649.
E ancora un'altra storia narra che, in un giorno non meglio specificato, la città di Aosta sia stata invasa da una grande esondazione dovuta al torrente Buthier, che era arrivato a lambire le mura della città. Per porre rimedio a questa inquietante situazione, Orso pare abbia pregato e tracciato sulle acque il segno della croce: l'acqua si sia ritirata e la città risparmiata.

8 commenti:

  1. Cara Stefania, sapevo si che Aosta era una città molto interessante, stupendo.
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  2. Bel post e interessante. In effetti io di Sant'Orso so solo che è il patrono di Aosta e nient'altro. Mi piacerebbe venire a vedere la fiera, chissà quante cose artigianali e belle vi sono. Saluti.

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  3. Ma quante cose mi hai insegnato. Pensa che Orso è il protagonista del mio ultimo romanzo che ho pubblicato. Ciao Stefy.
    sinforosa

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  4. Una città che racchiude un evento intenso e molto interessante.
    Molto gradito e piaciuto, il tuo articolo, cara Stefania
    Buon fine settimana e un sorriso,silvia

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  5. Una città che non si finisce mai di scoprire, ricca di passato e di presente.

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  6. Non conoscevo nulla né del Santo né della fiera. Grazie per il bel post e buona domenica sera.

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  7. Sembra una fiera interessante. Grazie per averne parlato, bel post. Peccato che io possa viaggiare così poco, Aosta non la ho mai vista.

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  8. Grazie a tutti voi per la partecipazione. Aosta nel suo piccolo è uno scrigno da scoprire, che merita la visita.
    Un caro saluto a voi.

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