Ricordo d’allora una sera
nel vento accalorato dell’estate
ricordo la festa che m’abbagliò
curiosa.
Ai vortici allucinati di suoni
vidi falò nella notte
sotto impronta di luna
umori di cielo negli occhi.
Fruscio di labbra
e lunghe collane
roteare ondeggiando
sgargianti sottane.
Giunte, le stelle
ballarono anche loro
al frastuono travolgente
di chitarre.
Saliva intorno
un odore pungente di mare
e di polvere di strade dalle vesti.
Sono gipsy,
disse mia madre:
cuori liberi come il vento.
Solo dopo capii
il significato di quelle parole.
Stefania Pellegrini ©
Poesia tratta dalla raccolta:
acquistabile ON-LINE su:IBS
Immagini d'un passato radioso che si riaffacciano, con gioia, alla mente
RispondiEliminaSempre piacevolissima la lettura dei tuoi versi, un abbraccio, carissima,silvia
Versi stupendi e musica gitana da sottofondo.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Ricordi che si affacciano alla mente riproponendo il loro fascino, e che tu, Stefy, hai riproposto a noi in maniera magnifica, presentando un quadro d'autore.
RispondiEliminaUn caro saluto Carissima, a rileggerti a presto. Grazia
Versi radiosi!
RispondiEliminaUn abbraccio da Beatris
Ciao Stefania,
RispondiEliminasemplicemente bellissima quest'immagine di un attimo di libertà e spensieratezza.
un abbraccio e buona serata
Grazie a tutti. Vi sono grata dei vostri apprezzamenti e della vostra visita, sempre per molto gradita. Una buona giornata a voi.
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