venerdì 27 novembre 2020

Cercando aperti orizzonti


Il tempo difficile, sospeso, che stiamo vivendo, a giorni mi rallenta i pensieri, li confonde, e capita renda difficile interpretare le sensazioni, capire come sovvertire giornate scialbe, e scarse di interessi.
Delle volte mi sento ferma a un porto a scrutare verso un orizzonte lontano, indecifrabile. Aspetto la nave che mi porterà oltre, ma che tarda ad arrivare. 
Il giorno nasce, muore, nell'incongruenza di queste giornate incolori, senza nome.
L'incertezza mi destabilizza, mi fa barcollare, non trovo un gancio a cui appendermi e allora si fanno strada domande come: Trarremo almeno insegnamento da tutto questo?
Troveremo il senso a questi giorni? 
O sarà aver perso qualcosa di noi, in cambio di poco meno di niente?

Poi per caso vedo questa immagine sul web e la visione cambia:

 
Tutto il grigio che pesava sul cuore evapora all'improvviso e l'orizzonte è davanti a me aperto ad altre visioni. 
Come avessi superato un muro, o una siepe che mi impediva di vedere e lo sguardo adesso riesca a cogliere l’intera ampiezza dell’orizzonte.
È una tela di William Turner: "Venice - moonrise", che raffigura una Venezia al risveglio mentre esce pian piano dalle ombre. 
L'atmosfera è quasi sospesa, velata, forse dovuta ad una nebbia che sta evaporando, assorbita dalla luce.
Sullo sfondo si può individuare ancora la luna (nel titolo: "Alba lunare"), ma c'è un azzurro dietro. Un azzurro che fa presagire una giornata serena e porta a pensare a una sorta d'attesa che colgo nell'atmosfera creata dal pittore. 
I colori sfumati, acquarellati nei toni del rosa, azzurro e verde delle acque, comunicano pace, quiete, quella pace che c'è intorno a noi prima che la luce esploda e il giorno torni con i suoi rumori e le sue attività. 
 
Parlavo di pittura sopra, ma può capitare che gli occhi o le orecchie portino piacere alla mente anche solo leggendo una storia o sentendo una musica. Tutto si rivaluta e si ridimensiona. Il giorno si veste di luce, di calore, il cuore si apre ai sentimenti, cancellando quella sensazione spiacevole di fredda solitudine, il silenzio invadente che fa vuoto intorno.

C'è un romanzo, in particolare, letto un po' di mesi fa che mi può portare a quel piacere di cui parlavo poco sopra. È "Sebastian" del musicista e scrittore Cesare Picco.
 
A metà tra biografia e romanzo di formazione Picco ci mostra un Bach inedito, nel momento di passaggio dall’adolescenza all’età adulta raccontandoci una storia in cui l’amicizia e la musica si mescolano con la magia.
Cesare Picco è stato bravissimo a tessere questo romanzo avvincente sulla vita di Bach, che trovo sia una via di mezzo tra fiaba e realtà. Non mi dilungo su questo, preferisco invitarvi a visitare il blog: Gioire in Musica dell'amica Annamaria che lo presenta in modo coinvolgente nel suo ultimo post.
 
Eccoci arrivati alla musica, sì perché a volte, è soprattutto lei ad avere un potere eccezionale sulle nostre orecchie e sul nostro umore.
È magia, non fa sentire soli, si esprime in un linguaggio che solo l'anima capisce. Ha il potere ti elevare, di trasportare verso stadi di profondo benessere.
“Dove le parole non arrivano... la musica parla.” diceva Beethoven
La mia scelta è caduta sulla colonna sonora "Mission" di Ennio Morricone. 
Il tema è quello di Gabriel's Oboe per la melodia che secondo me raggiunge vertici celestiali. Ve la propongo nell'interpretazione del maestro d'orchestra: Andrè Rieu. 
Il video è suggestivo perché mostra una Roma vivace, allegra, come vorremmo tornare a rivedere le nostre città.  


Nella parte finale il video mostra un cielo al tramonto e sullo sfondo una nuvola che pare abbia la forma di una colomba. Prendiamolo come un augurio, una speranza per un vicino domani sereno.