mercoledì 6 luglio 2022

Micro storie per un po' di emozione

Nell'augurarvi buone vacanze e con la speranza di ritrovarvi ancora qui a settembre vi ripropongo un incontro tra prosa e poesia: racconti in 100 parole  che avevo pubblicato sul mio primo blog: Frammenti di specchio nel lontano 2013.

                 

Buona lettura



IL VALORE DELLE COSE
 

Sarebbe stato bello alzare la mano al cielo per catturare la bellezza della notte radiosa che pulsava di desiderio e di passione, poi stringerla forte al cuore.
Ma quella sera gli occhi inseguivano ombre lontane che avevano sapore nostalgico di rimpianto.
Gocce salate scendevano lente a rigare la pelle e il fiume, smarrito il suo letto, correva via veloce.
Quante parole rosse come sangue erano cadute a lastricare un muro di pietra.
L'aveva inseguito come s'insegue la vita, sperando che la luna gli illuminasse la ragione, ma la ragione, quando è oppressa da paure, non vede il valore delle cose.





AMICIZIA SUL WEB

Andavo ogni giorno a visitare il suo mondo, d'una pagina pubblicata sul web: notizie d'attualità, di cultura, poesia, brevi parole. Poca cosa che non saziava la mia curiosità. Ogni giorno visitavo sola la parte che lei mi mostrava. Non avrei potevo chiamarla amica. Mi mancava la sua voce, specchiarmi nei suoi occhi. Mi mancava un pensiero fuori dalle righe, un'idea che si sposasse con la mia in un afflato che gratificava il cuore. Mi mancava la sua mano nella mia per una stretta condivisione, la complicità di pensieri racchiusi nei nostri silenzi. La chiamai dolce compagnia, scusa se è poco.




SULLA PORTA

Mi trovai sulla porta ad aspettare il tuo ritorno. Fumavo una sigaretta dietro l'altra e guardavo al giorno non sapendo che aveva tolto le ali al cuore, perché ti avrei aspettato invano. Scoprii l'amaro disinganno del tempo che toglieva anche le ultime parole d'una spiegazione. Quelle che aprono la porta al cuore e al raggio d'una speranza. Precipitai in quell'ansia che si dipana in un crescendo che sale, distorcendo il valore di ciò che era stato, e fui travolta dall'onda anomala che chiamavi amore. Vedevo giorni, anni precipitare nel nulla, raccoglievo sabbia tra le mani, ma scivolava via nell'inutilità delle ore.



L'ASSENZA

Mi siedo qui al limitar del giorno, su una pietra rivivo il mero sogno inseguito che mi lascia esausta e febbricitante al tuo ricordo appesa.
Brucia ancora, il primo raggio di sole che ti ha rubata al sogno mio più bello.
Stringo l'emozioni al cuore come a proteggerle da lacrime e rimpianto, per timore di lavare quella brezza di passione che vibra come forza prorompente sull'oblio di mille parole.
Il silenzio, la solitudine, sono padroni delle mie ore, con loro ancora inseguo la vista del viso amato, le labbra desiderate, la dolcezza delle parole.
Pulsa nel cuore la luce d'amore.




IL TEMPO NON ASPETTA

Mi dicesti.. non è niente. Ma una nota stonata colsi tra le tue parole. Come perle preziose d'uno scrigno segreto serravo gli istanti come unici. Vivevo della tua voce come armonia scesa dal cielo.
Avrei voluto trattenere le tue mani nelle mie, seguire ciò che mi comandava il cuore, per fare di noi una cosa sola. Eri l'astro del mio universo, e volevo brillare della tua luce.
Il tempo non aspetta, fugge, non ritorna, mi ripetevi. Giravamo come due sfere girano su uno stesso piano, e non trovammo mai l'incontro.
Fuggisti.. senza lasciarmi una parola..
Un giorno forse, chissà.. ti aspetto ancora.

 



ABBANDONO

Te ne andasti nella notte buia, le mani serrate, il cuore stretto in una morsa di dolore.
-”Torno subito”- dicesti. La voce incrinava le parole e nascondeva l'angoscia, la disperazione. Li abbandonavi giocando all'ombra di sorrisi e d'ingenue parole. Cercavi lo spiraglio d'una luce e ti ripetevi: -trovo un lavoro e qualche soldo, poi torno- Li lasciasti, senza un saluto. Mentre la tua ombra svaniva nel buio della notte, tre piccoli fanciulli indifesi ti aspettavano fiduciosi.
Soli, smarriti, restarono là, mentre correvi sotto un cielo buio che piangeva il tuo dolore.
Ancora aspettano, ti cercano, e sperano di vederti tornare.




UN CLOCHARD


Viveva ai margine della città, non riconoscendosi nella moltitudine di persone che si muoveva freneticamente attorno a lui. Amava svegliarsi al primo sorgere della luce, al cinguettare dei passeri, nutrirsi di cose raccolte qua e là. Assaporava pure emozioni coi raggi del sole. Poteva confidare al vento la sua rabbia, la sua gioia. Spesso aveva freddo e poco per coprirsi, altre volte troppo poco da mangiare. La vita pulsava nel suo cuore, e si riteneva non meno fortunato degli uccelli. Era un'anima libera da catene, da paure. Viveva la sua realtà lontano dai minuti, dall'ore, e la chiamava libertà.


BUONA ESTATE CI RISENTIAMO A SETTEMBRE

6 commenti:

  1. Hai descritto pensieri belli e profondi. Buone vacanze, Stefania!

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  2. Ciao Stefania. Buone vacanze a te!
    Hai fatto bene a ripostare questi tuoi brevi racconti, non li conoscevo e sono bellissimi.
    Penso che tutti dovrebbero fare ciò. Perché sono tante le cose che scriviamo e che se del passato, restano lì inutilmente senza essere più lette. Questo è sbagliato per me.
    Io lo faccio già da tanto. Ripropongo post dei miei vecchi blog e ne sono felice per gli ottimi riscontri che mi ritrovo.
    Abbraccio grande e riposati per benino. Alla prossima!

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    1. Sono d'accordo con te, ogni tanto è anche bello per noi riproporre qualcosa del passato. Anch'io ho così tante pubblicazioni da quanto ho aperto il primo blog e mi dispiace non vengano più lette. Grazie Pia, buona estate.

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  3. Bel post cara Stefania e buone vacanze a te ! Molto belli questi brevi racconti, io non li conoscevo. Penso che il passato sia quello che ha fatto di noi ciò che siamo, per cui è molto importante ed ogni tanto va ricordato. Buon mese di luglio

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  4. C'è in quasi tutti i racconti un senso di attesa, mi pare.
    Molto carini, in poche parole dicono tanto.
    Buone vacanze a te

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