sabato 31 ottobre 2020

Il segreto di Edward Hopper

Tutti gli amanti dell'arte conoscono la pittura di Edward Hopper definito "L'Artista della solitudine", forse però, pochi sanno che in gioventù Hopper copiava da dipinti già esistenti. La scoperta è recente ed è stata divulgata il 29 Settembre sulle riviste di attualità del mondo e del mercato d’arte anglosassone.

Edward Hopper nel 1937 - wikipedia

La clamorosa scoperta è di Louis Shadwick, studente in dottorato di ricerca della Courtauld Institute of Art di Londra. Alle prese con le ricerche sull’autore americano, il giovane ha scoperto che almeno tre dei primari tentativi ad olio di Hopper sono dipinti copiati ad artisti a lui precedenti. 
I quadri ritraevano paesaggi e sarebbero stati prodotti intorno al 1890. Finora, si era erroneamente creduto che fossero il risultato di scene ispirate dai paesaggi circostanti Nyack, New York, cittadina luogo d’infanzia di Hopper.
 
LA RICERCA

Il dottorando li ha rintracciati confrontandoli a svariate opere presentate su di un magazine d’arte in voga nel tardo diciannovesimo secolo intitolato Art Interchange, dedicato agli appassionati d’arte e agli studenti, che pare producesse dipinti dando anche le istruzioni per una perfetta copia.
Il giovane sostiene sia possibile che il celebre artista non abbia prodotto neanche un dipinto a olio originale, se non dopo che si è iscritto alla New York School of Art nel 1900.
Per saperne di più vi consiglio di leggere l'articolo di Artribune al seguente Link.
 
CENNI SULLA VITA

Girl at sewing machine  - 1921

Edward Hopper 
nacque il 22 luglio del 1882 a Nyack, piccola cittadina nel sud-est dello stato di New York, e morì a Manhattan il 15 maggio del 1967. I suoi genitori erano titolari di un negozio di tessuti e provenivano dalla piccola borghesia angloamericana. 
Già dall'età di cinque anni Edward Hopper dimostrava una spiccata abilità nel disegno e i genitori lo incoraggiarono facendogli leggere riviste e libri sull'arte.
 Nel  1924 alcuni suoi acquarelli furono esposti a Gloucester nella galleria di Frank Rehn. 
La critica e il successo di pubblico ottenuti da quella mostra diedero una significativa svolta alla carriera di Hopper, che fino ad allora si era guadagnato da vivere come illustratore di riviste.
Successivamente diventò uno dei più importanti esponenti del realismo americano rappresentando ritratti di solitudine nell'Americ way contemporanea.
Hopper utilizzò per i suoi quadri composizioni e tagli fotografici simili a quelli degli impressionisti che aveva visto dal vero a Parigi, ma il suo stile fu personalissimo e imitato a sua volta da cineasti e fotografi.
 

Morning sun - 1952
 
 

 Le bistro or The Wine Shop - 1909
 
 

 

4 commenti:

  1. A me piacciono moltissimo le opere di Hopper, sono molto realistiche. Saluti.

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  2. Un post molto interessante. Grazie per la condivisione.
    sinforosa

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  3. Conosco Hopper, belle le sue opere, ma in effetti al contempo danno molto il senso della solitudine e in alcuni casi perfino della tristezza. Un saluto buon venerdì e sereno, per quanto possibile fine settimana in arrivo

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  4. Grazie Mirtillo, Sinforosa e Arwen per essere passate dal mio blog e grazie per i vostri commenti. Buona serata.

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