sabato 3 ottobre 2020

Dalla Sicilia a Stoccolma

Dopo 61 anni, era il 1959 quando Salvatore Quasimodo vinceva il Nobel per la letteratura, una messinese: Giovanna Giordano è candidata al prestigioso premio e la Sicilia torna a sperare.

"I libri sono come messaggi nella bottiglia, viaggiano e raggiungono chi vogliono loro" dichiara la Giordano.

E di strada, i suoi libri ne hanno fatta tanta se sono finiti all'attenzione e allo studio dei docenti che hanno avanzato la proposta al Nobel.

Ufficialmente la candidatura del Comitato per il Nobel verrà comunicata l'8 ottobre, ma le voci circolano da giorni e ormai non è più un mistero.  Lei stessa l'ha annunciato  qualche giorno fa e la notizia si è diffusa subito su molti organi d'informazione . 

La vita, ha commentato la scrittrice, è piena di meraviglie. Riesce a stupirti sempre. Tutto può succedere"


Nata a Milano da genitori messinesi nel 1961, il papà era scienziato, vive oggi tra Catania e Messina. Frequenta il liceo classico a Messina, prosegue gli studi a Firenze all'Università Internazionale dell'Arte e si specializza in Critica d'arte e Storia delle Arti Africane.

Nel mondo letterario ha esordito con il romanzo Cina cara io ti canto, finalista al Premio Calvino nel 1991. Nel 1993 incontra a Mondello Fernanda Pivano che gli ispira il romanzo: Trentaseimila giorni, pubblicato nel 1996 con la Casa Editrice Marsilio, e vincitore del Premio Racalmare Sciascia.  La stessa Pivano ha definito la scrittrice siciliana un'erede della Magna Grecia

Il suo romanzo "Un volo magico" è del 1998 e con "Il mistero di Lithian",  pubblicato nel 2004, si aggiudica il Premio Sciascia.  

Nel 2017 vince il Premio Internazionale di Giornalismo Taormina Media Award André Gide. Da circa un anno lavora al nuovo romanzo: una storia di mare e avventura che inizia un secolo fa.

Se si ama una scrittura fortemente immaginifica e surreale, un po' come il mondo magico-fiabesco (alla Saint-Exupéry), accesa di passioni, e sprazzi di lirismi, certamente si apprezzerà i romanzi di questa scrittrice. Consiglio di leggere "Il mistero di Lithian" per  provare ad entrare nel suo mondo.

Il Mediterraneo è lo sfondo della storia d'amore e di coraggio di "Il mistero di Lithian". Samuel naufraga in Sicilia e incontra Giovanna. Lei lo segue in lungo e in largo per mare fino a Gerusalemme, tra delfini, eruzioni, vicerè e profeti, alcune lapidi da decifrare di un cabalista ebreo, e poi ancora, in sottomarino, a cavallo e in mongolfiera su isole fantastiche fino in Israele. L'arte della visione, il mito e il mare Mediterraneo si fondono nella sua scrittura.


sabato 26 settembre 2020

Un artista controcorrente

 

"Il CAMMINO DELLA FEDE" Roberto Ferri
Anno 2018 - olio su tela, 88x34 cm

Certamanente gli estimatori d'arte avranno avuto modo di conoscere Roberto Ferri, l'artista soprannominato: "Il Caravaggio moderno". I suoi giochi d'ombra, le pose plastiche e dinamiche, paiono uscite da quadri del seicento.

L'ho scoperto per caso e ne sono rimasta incantata. Premetto che Il mio intento qui non è quello di analizzare le opere, non ne sarei all'altezza, quanto invece portare bellezza in questo mio blog.

Il mondo rappresentato dal pittore, come noterete, è caratterizzato da creature certamente inquietanti, ma la loro  è una bellezza travolgente; le luci, le forme, tutto in queste tele affascina.

Ferri è un giovane talento che ha dimostrato molto presto il suo valore.  Prima ancora di laurearsi a Roma all'Accademia delle Belle Arti, Ferri studia da autodidatta e tiene diverse mostre, prima collettive e poi personali.


 "L'AMORE, lA MORTE, IL SOGNO" 
Anno 2017 - Olio su tela, 110x200cm

Già nel 2006, l'anno della laurea, la sua arte supera i confini nazionali. Suoi quadri vengono esposti all’estero, in Texas, e da lì in poi, per Ferri, sarà un'escalation di successi e consensi e verrà conosciuto in tutto il mondo.

Pugliese di nascita (nasce nel 1978 a Taranto) si trasferisce a Roma dopo essersi diplomato al liceo artistico di Taranto, e lì a modo di studiare i grandi pittori del Rinascimento, approfondendo la ricerca sulla pittura antica, dall’inizio del Cinquecento alla fine dell’Ottocento.

Le sue opere sono profondamente ispirate dai pittori del barocco, in particolare Caravaggio, ma anche da altri antichi maestri del Romanticismo, dell'Accademismo e del Simbolismo, quali: David, Ingres, Girodet, Gericault, Bouguereau, e molti altri.


 "CARONTE"
Anno 2017 - olio su tela, 25x30cm

Ripercorrendo i passi dei grandi del Rinascimento Ferri riceve anche delle commissioni per delle opere a tema religioso.
Dipinge la via Crucis per la cattedrale di Siracusa,  ma non solo, anche opere religiose per il Duomo di Montepulciano e il Convento delle Suore Figlie di San Giuseppe di Genova. 

"II CRATERE NASCOSTO"
Anno 2018 - Olio su tela, 75x95cm 

 Scrive di lui Robertomaria Siena: "La poetica edificata da Roberto Ferri conosce non pochi punti di contatto con Giorgio de Chirico, nonostante ciò, l'universo immaginario del giovane pittore si presenta come abissalmente diverso da quello del grande Metafisico. Come de Chirico è, in parte, un nemico giurato del Modernismo e delle Avanguardie Storiche; rifiuta, infatti, la ricerca di novità linguistiche e formali ad ogni costo"  (da "Lo scandalo della memoria" tratto da:Roberto Ferri. net)

 
I quadri che ho scelto di mostrarvi sono tratti dalla mostra "Oscura luce" che si è tenuta nel 2018 alla Fondazione Stelline a Milano. In quell'occasione i curatori scrissero:
 
"La luce oscura emanata dai dipinti dell'artista pugliese è il riflesso, al contempo potente e calibrato, di una contemporaneità filtrata e trasfigurata da una tecnica che rasenta il virtuosismo, frutto di una profonda passione i grandi maestri del Cinquecento e del Seicento, da Michelangelo a Caravaggio, lo studio attento dell'accademismo sette-ottocentesto e una spiccata attitudine surrealista."


"ACHILLE" 
Anno 2017 - olio su tela, 199.8x170cm
 
 
(Ricerche dal web)