era l'epoca di queste domande.
Perché io sono io, e perché non sei tu?
Perché sono qui, e perché non son lì?
Quando comincia il tempo, e dove finisce lo spazio?
La vita sotto il sole è forse solo un sogno?
Non è solo l'apparenza di un mondo davanti al mondo
quello che vedo, sento e odoro?
C'è veramente il male e gente veramente cattiva?"
(da Lied vom Kindsein, in "Il cielo sopra Berlino")
(estratto della poesia letta durante il film)
Chi è Peter Handke,
"Premio Nobel per la letteratura 2019"?
Uno dei più noti e affermati autori di lingua tedesca al mondo, peraltro anche molto prolifico. Scrittore, drammaturco, poeta, reporter di viaggio, e anche
sceneggiatore e registra austriaco, nasce a Griffen, nella Carinzia, il 6
dicembre del 1942 da padre austriaco e da madre facente parte della
minoranza slovena della regione, morta suicida nel 1974. Evento che
segnerà profondamente il giovane Handke e gli ispirerà il romanzo
semi-autobiografico: "Infelicità senza desideri".
Libro con il quale Handke raggiunge un equilibrio di scrittura
che la critica non ha esitato a definire "classico". "In questo splendido testo Handke ha veramente realizzato l’impossibile" ha scritto Giorgio Manacorda su La Stampa. Appare in lingua tedesca nel 1972, diviene subito un imprevisto bestseller, e resta forse, ancora oggi, il libro più amato di Handke.
Gli anni Settanta e Ottanta, segnati anche dalla collaborazione cinematografica, come sceneggiatore, con il regista Wim Wenders, ("Il cielo sopra Berlino" per citare uno dei film più famosi) sono stati quelli di maggiore popolarità per Hendke e, a detta di tutti, se non avesse preso posizione in difesa della Serbia in occasione delle guerre della ex-Jugoslavia, il "Nobel per la letteratura" gli sarebbe stato conferito molto tempo prima. Un riconoscimento oggi, tra l'altro anche criticato, che ha condannato l'Accademia di Svezia per la decisione.
La stessa si è difesa sostenendo: "l’Accademia non ha trovato nelle sue opere niente che costituisca un attacco verso la società civile o contro il rispetto dell’uguaglianza di tutti".
Nel 2014 in un'intervista, Peter Handke criticò proprio il "Premio Nobel per la letteratura", proponendo la sua abolizione e dicendo che dà al suo vincitore una "canonizzazione fasulla" insieme a "un momento di attenzione e sei pagine nei giornali, ma per la lettura non porta nulla."
Nel corso della sua carriera Handke ha detto, più volte, cose che hanno generato discussioni e polemiche, e in alcuni casi è stato criticato molto duramente.
Il caso principale risale al 2006, quando Handke partecipò e tenne un discorso al funerale di Slobodan Milosevic.
Sempre critico nei confronti della cultura di massa, Handke nel suo
percorso intellettuale ha cercato di non adulare il suo
interlocutore. Alcuni suoi spettacoli e libri furono, a suo tempo, attaccati per la loro aggressività e lo spirito provocatorio nei confronti di spettatori e lettori.
E' del 1966 l'esordio dell'autore austriaco, con il romanzo "I Calabroni", anno in cui, debuttando a teatro e facendo scalpore con i suoi Insulti al pubblico, decide di riferirsi a quel medesimo pubblico in modo creativo: maltrattandolo, stuzzicandolo, spiazzandolo con una storia costruita – o frantumata – come un rebus, un puzzle, un enigma.
Ta le sue opere tradotte in Italia cito la raccolta di poesie: "Canto alla durata" - Einaudi Editore, e romanzi come:"I Calabroni" "Prima del calcio di rigore" , "La donna mancina", "L'ora del vero sentire", "Un disinvolto mondo di criminali". Il suo libro più recente, tradotto in italiano, è "La storia della matita", un’autobiografia incentrata sul suo lavoro di scrittore.
Da Canto alla durata
(...)
Il canto della durata è una poesia d’amore.
Parla di un amore al primo sguardo
seguito da numerosi altri sguardi.
E questo amore
ha la sua durata non in qualche atto,
ma piuttosto in un prima e in un dopo,
dove per il diverso tempo del quando si ama,
il prima era anche un dopo
e il dopo anche un prima.
Ci eravamo già uniti
prima di esserci uniti,
continuavamo a unirci
dopo esserci uniti
giacendo così per anni
fianco a fianco, il respiro nel respiro
uno accanto all’altra.
I tuoi capelli bruni si coloravano di rosso
e diventavano biondi.
Le tue cicatrici si moltiplicavano
e diventavano poi introvabili.
La tua voce tremava,
si fece ferma, sussurrava, trasaliva,
si volgeva in una cantilena,
era l’unico suono nella notte del mondo,
taceva al mio fianco.
(...)
Traduzione di Hans Kitzmüller
Per concludere Peter Handke, da ciò che se ne può dedurre, è un personaggio complesso, molto discusso dall'opinione pubblica. Di indubbio valore, al di là della sua personalità, va scoperto attraverso i libri che ha scritto, che hanno segnato la letteratura degli ultimi del '900, e per le opere certamente di prestigio che ci regalerà ancora.
Qualcuno di voi ha letto qualche suo romanzo?
(Da ricerche sul web)
Ciao Stefania,di Hendke ho letto solo le sue poesie che da appassionato di poesia,giudico bellissime.Sono felice che abbia avuto il giusto riconoscimento per la sua arte
RispondiEliminaUn caro saluto.fulvio
Sono d'accordo con te, poesie partocolari e molto belle. Certamente un giusto riconoscimento!
EliminaBuona giornata Fulvio e grazie.
Un post interessante per conoscere questo autore.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Grazie per la visita. Buona giornata a te.
EliminaCara Stefania, sai io non conoscevo nulla di questo scrittore, grazie!!!
RispondiEliminaCiao e buona settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tommaso grazie infinite per la tua visita e il commento. Buona settimana a te.
EliminaNon ho mai letto nulla di lui e direi che sia arrivato il momento.
RispondiEliminaMi ha colpito il personaggio oltre che l'autore.
Ne parlerò da me, dopo averlo letto.
Ottimo post, grazie.
Verrò a leggerlo volentieri. Grazie.
EliminaBuona giornata.
Sempre raffinatissimi, e di grande arte, i tuoi speciali articoli.
RispondiEliminaUn abbraccio, carissima Stefania,silvia
Grazie infinite Silvia. Un caro saluto a te e un abbraccio.
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