dalla neve vecchia cinquemila estati;
su algide vette e aperta campagna
il freddo raccolse in turbinanti fiati,
e di nevischio la guancia del viandante ora si bagna....
(Inverno, James Russell Lowell)
Claude Monet |
L'inverno è arrivato, dopo cenni e incertezze, dentro nuvole grigie, in ritardo rispetto alla altre stagioni.
E' arrivato, come ogni anno con il candore della neve su pianure e monti, tra pizzi e ricami tessuti dalla brina sui campi immobili, il freddo tagliente e il vento pungente, il gelo artico; l'inverno del silenzio che rigenera, del riposo della natura, del tempo dell'attesa a della pazienza, dei caminetti accesi e l'odore di resina bruciata.
Ogni stagione dell'anno ha le sue suggestioni, chi meglio dei pittori, dei poeti attenti ai cambiamenti, sensibili all'ambiente che li ha circondati, è riuscito da sempre a esprimere al meglio le nostre emozioni, la meraviglia e l'inquietudine davanti alla natura?
La gioia del ritorno alla vita della primavera, lo sfarzo dell'estate, la ricchezza dei colori dell'autunno, le mutazioni dell'inverno e le dolce intimità. Non uno credo, meglio di loro, ha saputo cantare, con la stessa intensità, la voce della nostra anima, attraverso la musica delle parole, dei colori e perchè no, anche con struggente dolcezza di note, come queste ad esempio, che paiono accordare l'animo alla natura dormiente.
E' arrivato, come ogni anno con il candore della neve su pianure e monti, tra pizzi e ricami tessuti dalla brina sui campi immobili, il freddo tagliente e il vento pungente, il gelo artico; l'inverno del silenzio che rigenera, del riposo della natura, del tempo dell'attesa a della pazienza, dei caminetti accesi e l'odore di resina bruciata.
Ogni stagione dell'anno ha le sue suggestioni, chi meglio dei pittori, dei poeti attenti ai cambiamenti, sensibili all'ambiente che li ha circondati, è riuscito da sempre a esprimere al meglio le nostre emozioni, la meraviglia e l'inquietudine davanti alla natura?
La gioia del ritorno alla vita della primavera, lo sfarzo dell'estate, la ricchezza dei colori dell'autunno, le mutazioni dell'inverno e le dolce intimità. Non uno credo, meglio di loro, ha saputo cantare, con la stessa intensità, la voce della nostra anima, attraverso la musica delle parole, dei colori e perchè no, anche con struggente dolcezza di note, come queste ad esempio, che paiono accordare l'animo alla natura dormiente.
Nei quadri, nelle poesie:
Annunciata dalle trombe del cielo / arriva la neve e, scorrendo sui campi, / sembra non toccare terra: l'aria imbiancata / nasconde boschi e colline, il fiume e il cielo, / e vela la fattoria all'altro capo dell'orto...(Ralph Waldo Emerson)
troviamo la natura e il suo mutare nel tempo, le emozioni che proviamo e che spesso non riusciamo ad esprimere con le parole.
Il giorno schietto
d’inverno inasprisce le carraie,
aguzza il taglio della pietra, sopra i poggi pelati
brucia i pochi fili d’erba.
Chi affastella legna, chi sciorina
panni s’affretta; sgretola la crosta
con le scarpe chiodate, con gli zoccoli,
spranga l’uscio di casa.
È un tempo che fa bruschi i conciliaboli,
ruvide le parole ed i commiati.
…Antenne
e nervature d’alberi, di rovi
graffiano i venti del tramonto.
“Gelo – Mario Luzi”
Lo stupore, il turbamento che a volte ci coglie e ci coinvolge come catturati tra le trame di un incantesimo.
Claude Monet |
Alfred Sisley |
imbeve graniti e giardini.
La Neve ha riversato in cielo rossori,
il cielo nel fiume fremiti d’azzurro.
E spalla a spalla due giovani
vanno con passo cauto e lento –
per non disperdere questa luce
che da cuore a cuore trabocca.
“Notti bianche - Blaga Dimitrova”
George Morland |
In modo silenzioso e invisibile, in questa stagione gli agenti atmosferici, il ghiaccio, le temperature consentono l’assestamento e il miglioramento del suolo per permettere al terreno di prepararsi a diventare fertile e soffice, pronto a fornire tutte le sostanze di cui ha bisogno il seme per germogliare e crescere, ecco allora il poeta scrivere:
Come la semente anche la mia anima ha bisogno del
dissodamento nascosto di questa stagione.
“Inverno – Giuseppe Ungaretti”
Ungaretti stesso, come la natura, avverte la necessità di un tempo silenzioso per ritrovare nel suo cuore e nella sua mente tutto ciò che serve a rigenerarli, e con questi due versi brevi, ma densi di significato, paragona la sua anima al seme.
Claude Monet |
Oppure, prendiamo il testo di Fabrizio De Andrè, una riflessione sul ciclo della
vita, in cui l'autore mette in relazione il tempo - la stagione - e il suo animo.
"È forse la più lucida sintesi dell'idea tanto cara a Fabrizio sull'eterno ritorno dell'amore come delle stagioni, delle gioie e dei dolori, della luce e della sera. La canzone si gioca tutta su antinomie, tra la neve e il vento caldo, tra l'andare e il rimanere."
[Matteo Borsani - Luca Maciacchini, Anima salva, p. 44]
"È forse la più lucida sintesi dell'idea tanto cara a Fabrizio sull'eterno ritorno dell'amore come delle stagioni, delle gioie e dei dolori, della luce e della sera. La canzone si gioca tutta su antinomie, tra la neve e il vento caldo, tra l'andare e il rimanere."
[Matteo Borsani - Luca Maciacchini, Anima salva, p. 44]
Inverno
Sale la nebbia sui prati bianchi
come un cipresso nei camposanti
un campanile che non sembra vero
segna il confine fra la terra e il cielo.
Ma tu che vai, ma tu rimani
vedrai la neve se ne andrà domani
rifioriranno le gioie passate
col vento caldo di un'altra estate.
Anche la luce sembra morire
nell'ombra incerta di un divenire
dove anche l'alba diventa sera
e i volti sembrano teschi di cera.
Ma tu che vai, ma tu rimani
anche la neve morirà domani
l'amore ancora ci passerà vicino
nella stagione del biancospino.
La terra stanca sotto la neve
dorme il silenzio di un sonno greve
l'inverno raccoglie la sua fatica
di mille secoli, da un'alba antica.
Ma tu che stai, perché rimani?
Un altro inverno tornerà domani
cadrà altra neve a consolare i campi
cadrà altra neve sui camposanti.
Fabrizio de Andrè
Per concludere, gli autori qui riportati ci hanno dato una loro visione, chi più, chi meno, spero, avrà potuto rapportarsi e ritrovarsi.
un campanile che non sembra vero
segna il confine fra la terra e il cielo.
Ma tu che vai, ma tu rimani
vedrai la neve se ne andrà domani
rifioriranno le gioie passate
col vento caldo di un'altra estate.
Anche la luce sembra morire
nell'ombra incerta di un divenire
dove anche l'alba diventa sera
e i volti sembrano teschi di cera.
Ma tu che vai, ma tu rimani
anche la neve morirà domani
l'amore ancora ci passerà vicino
nella stagione del biancospino.
La terra stanca sotto la neve
dorme il silenzio di un sonno greve
l'inverno raccoglie la sua fatica
di mille secoli, da un'alba antica.
Ma tu che stai, perché rimani?
Un altro inverno tornerà domani
cadrà altra neve a consolare i campi
cadrà altra neve sui camposanti.
Fabrizio de Andrè
Per concludere, gli autori qui riportati ci hanno dato una loro visione, chi più, chi meno, spero, avrà potuto rapportarsi e ritrovarsi.
Cara Stefania, bello questo post, come vedo padroneggia l'inverno, fra le poesie e i bellissimo quadri.
RispondiEliminaCiao e buona settimana cara amica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Grazie Tommaso, un forte abbraccio a te.
EliminaVersi meravigliosi come sempre, dal profondissimo "dissodamento nascosto" di Ungaretti al testo scabro, ruvido - ma bellissimo! - di Luzi e via dicendo...
RispondiEliminaPoi Vivaldi e gli impressionisti con la neve completano l'ncanto di questo post.
Grazie di cuore, carissima Stefania, e un abbraccio grande!!!
Ti ringrazio, cara Annmaria, sono contenta ti sia piaciuto il post, beh questa non è che una piccola carrellata di autori, ma a me erano sembrati significativi. Un forte abbraccio a te.
EliminaComplimenti per il post Stefy
RispondiEliminaBuon lunedì
Maurizio
Grazie Maurizio a te, un caro saluto.
EliminaBellissimo il tuo post ...La magia della poesia ...la musica e i dipinti meravigliosi ... Molto bello!
RispondiEliminaCiao Stefy , un abbraccio
Ciao Marinetta, grazie. Sono contenta ti sia piaciuto. Un caro saluto a te.
EliminaUna meravigliosa e intensa dedica alla stagione più fredda dell'anno, che non amo molto...
RispondiEliminaSempre piacevolissimo leggerti, Stefania, un abbraccio,silvia
Anche questa stagione, a parte il freddo, ha le sue attrattive, ed è particolarmente suggestiva. Grazie e un abbraccio a te.
EliminaSono felice...
RispondiEliminarealmente commossa, ho ricevuto questa sera un dono prezioso: i paesaggi del mio amato Claude Monet(la mia nei suoi confronti è pura devozione) e l'incanto delle poesie
Un puro canto dell'anima
Grazie
Adriana Pitacco
Ciao Adriana, grazie a te. Claude Monet è tra i miei pittori preferiti, i suoi colori, la luce riescono sempre a trasmettermi forti emozioni. Un caro saluto.
Eliminameraviglioso questo post!!!
RispondiEliminaComplimenti sinceri
Ti ringrazio Luigi. Sono contenta che ti sia piaciuta la mia scelta. Ciao e grazie della visita.
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