martedì 26 maggio 2015

Il mito di Graziella

PROCIDA
 "Sulla spiaggia sonora dove il mare di Sorrento
svolge i suoi flutti azzurri ai piedi dell'arancieto,
c'è, al lato del sentiero, sotto la siepe odorosa,
una pietra piccola, stretta, indifferente
ai passi distratti dello straniero.

La viola nasconde un solo nome sotto le sue fronde,
un nome che nessun eco ha mai ripetuto!
Talora però il passante, sostando,
legge l'età e il giorno scostando le erbe,
e sentendo scorrere nei suoi occhi qualche lacrima,
dice:"Aveva sedici anni! E' troppo presto per morire!"

Cosi comincia la poesia " Primo rimpianto" che Alphonse De Lamartine dedica a Graziella suo primo amore.
Da quest'avventura amorosa vissuta durante il suo primo viaggio in Italia nel 1811-12, il poeta trae ispirazione per scrivere "Graziella" romanzo pubblicato nel 1852, il più celebre tra le sue prose.
Ivi si narrano le varie esperienze vissute dall'autore diciottenne durante il suo soggiorno giovanile in Italia. 
Costretto sull'isola di Procida da una tempesta, Lamartine conosce Graziella, figlia di un pescatore partenopeo. I due giovani, ancora ragazzi, si amano di un amore puro e dopo, alcune peripezie, vivono alcuni mesi felici insieme. Ma ben presto il poeta deve fare ritorno in Francia, e là, dopo un po' di tempo, riceverà una lettera:

"Il dottore dice che morirò entro tre giorni. Voglio dirti addio prima di perdere completamente le forze. Oh, se tu fossi qui, io vivrei! Ma sia fatta la volontà di Dio. Ti parlerò presto e per sempre dall'alto dei cieli. Ama la mia anima! Ti sarà vicina per tutta la vita. Ti lascio i miei capelli, tagliati una notte per te. Consacrali a Dio in una chiesa del tuo paese, perchè qalcosa di mio resti accanto a te!"


Nel 1844 De Lamartine visita di nuovo Napoli e il suo golfo e ripensando all'amore della giovinezza per la ragazza del pescatore di Procida, comincia a scrivere la storia. "Graziella" che fa parte delle Confidences (livre VII-X), ha esercitato un grande fascino sulle generazioni di ieri e su quelle del secolo ventesimo. Le edizioni italiane non si contano.

Lasciando spazio all'immaginazione il romanzo ha dato origine al mito di "Graziella":
Il ricordo della fanciulla amata è trasfigurato, e simboleggia il valore assoluto del più puro dei sentimenti. In certo qual modo Lamartine, quasi in una forma di espiazione letteraria, idealizza la donna che pure ha tanto amato, e chiede perdono ai lettori per non aver capito, in quegli anni, il vero amore. Il mito nasce dalla forza poetica della narrazione che è racconto di vita e di morte, di amore e di speranza, di tradimento e di richiesta di perdono.

Jules Joseph Lefebvre

Oggi, Graziella per Procida è idealizzata nell'immagine della donna “ procidiana” tipica: mediterranea, solare, semplice e bella.
Da più di cinquant'anni in un ambiente di grande festa popolare “ il sacro del mare” che si svolge in estate, si elegge “Graziella”, cioè colei che più di tutte, ricorda la Graziella Lamartiniana e la giovane  simboleggerà “miss Procida” vestita del costume locale tipico.

La lettura del romanzo evidenzia la sensibilità e la retorica del Romanticismo francese, sospeso tra steretipi letterari e intima commozione, ricercato patetismo e sincero coinvolgimento, ma pur nella sua tragico finale la lettura è piacevole e coinvolgente.

13 commenti:

  1. Un post che ho letto con attenzione! Grazie Stefania per questi spunti molto interessanti! Buona giornata.

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  2. Anch'io ho letto il tuo post con attenzione, mi sembra di aver già sentito parlare dell'elezione di "Graziella", forse proprio in un blog. E ancora una volta devo rilevare con piacere quante cose imparo dai blog che seguo. I dipinti sono molto belli. E la storia d'amore tra questi due giovani è tenerissima, una di quelle storie di una volta che oggi non esistono proprio più. Un saluto

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  3. Cara Stefania, che magnifico post!!! L'immagine di Procida è veramente bella, direi da sogno.
    Poi le spiegazioni storiche fanno il resto, un grazie infinite cara amica.
    Ciao e buona giornata, se anche qui sta piovendo.
    Tomaso

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  4. Una storia bellissima ambientata in un posto meraviglioso
    ma velata da un triste destino
    ciao un abbraccio

    Tiziano.

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  5. Già di per sè l'isola di Procida racchiude un particolare fascino, messo ancora più in rilievo
    dalla storia d'amore di De Lamartine per Graziella, divenuta, nel tempo, simbolo e bellezza verace di quella terra.
    Molto gradito questo originale articolo, Stefania, buon pomeriggio e un abbraccio, silvia

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  6. Il racconto di Graziella mi é piaciuto molto ...pure la descrizione e gli aneddoti che completano questa bella storia d'amore ... Ciao Stefania ....ti auguro una dolce serata ....

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  7. Quoto Silvia non conoscevo l'autore grazie per la comunicazione Stefyp.
    Maurizio

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  8. che bella storia!! grazie non la conoscevo. Procida è da sempre nella mia wish list! Buona giornata :))

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  9. Piacevole e coinvolgente storia d'amore!
    Un abbraccio da Beatris

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  10. Non conoscevo la tradizione procidana di eleggere la "Graziella" dell'estate.
    Però ho un vago ricordo di un vecchissimo sceneggiato televisivo proprio sul romanzo di Lamartine.
    Molto interessante. Grazie, cara Stefania e un abbraccio!!!

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  11. Un post veramente piacevole da leggere.
    Saluti a presto.

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  12. Ringrazio tutti per i preziosi commenti, sono contenta che il post abbia suscitato il vostro interesse. Buona giornata a voi, vi lascio un abbraccio. :)

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  13. Un post meraviglioso, non conoscevo questo mito di Graziella , è stato molto interessante ;)
    buon fine settimana cara
    un abbraccione

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