POESIA CUBANA
Cintio il compagno - Fina la sposa e la musa
insieme
nella vita e nella poesia
Fina García Marruz (La Habana,
1923). Premio Nazionale di Letteratura 1990.
E' considerata attualmente una delle voci più audaci, belle
ed inquietanti della poesia cubana. Ha esordito nel 1942 con "Poemas"
una raccolta influenzata dalla poetica di Juan Ramón Jiménez che a
Cuba aveva fatto tappa sul cammino del suo esilio dalla Spagna in
guerra.
Fina insieme a Cintio Vitier, suo
compagno di vita, ed a Eliseo Diego che lo fu di sua sorella Bella, entra a far parte dello straordinario gruppo di neo avanguardia guidato da
José Lezama Lima intorno alla rivista "Orígenes". E'
stata allieva ed amica di Maria Zambrano, filosofa e saggista
spagnola. Ha coltivato insieme agli "origenistas" una
poetica della resistenza, animata da un cristianesimo razionale.
Evidente nelle sue raccolte il pensiero poetico trascendentale e
la sua originale estetica dell'esteriorità delle cose, i temi della
cubanità, della memoria e del cattolicesimo.
Per dirla con le sue stesse parole:
"Ama la sua
vita ordinaria, la sua partecipazione alle cose comuni, come fossero
il più elevato mistero".
da Visitaciones, 1970.
ADESSO ANCH'IO SONO FRA GLI ALTRI
Adesso anch'io sono fra gli altri
che dicevano guardandoci, con l'aria
di una finissima tristezza "Suvvia, giocate"
per allontanarci. E nella penombra bella
delle panche dei parchi al tramonto
Di cosa parlavano, oh dì, e chi erano?
Superiori, come dei, facevano pena.
Si assomigliavano moltissimo se lenti
ci guardavano distanti, come un gruppo
di alberi uniti da un giorno d'autunno.
Adesso anch'io sono fra gli altri
di cui ci burlavamo a volte,
lì come sciocchi, così stanchi.
Noi, i piccoli, noi che non avevamo
nulla, guardavamo, senza vederli,
quel loro modo di essere tutti d'accordo.
E adesso
che ho camminato lenta fino alle loro panche
per riunirmi a loro per sempre,
adesso anch'io sono fra gli altri,
i maggiori di età, i malinconici,
ma come sembra strano, non è vero?
Adesso anch'io sono fra gli altri
che dicevano guardandoci, con l'aria
di una finissima tristezza "Suvvia, giocate"
per allontanarci. E nella penombra bella
delle panche dei parchi al tramonto
Di cosa parlavano, oh dì, e chi erano?
Superiori, come dei, facevano pena.
Si assomigliavano moltissimo se lenti
ci guardavano distanti, come un gruppo
di alberi uniti da un giorno d'autunno.
Adesso anch'io sono fra gli altri
di cui ci burlavamo a volte,
lì come sciocchi, così stanchi.
Noi, i piccoli, noi che non avevamo
nulla, guardavamo, senza vederli,
quel loro modo di essere tutti d'accordo.
E adesso
che ho camminato lenta fino alle loro panche
per riunirmi a loro per sempre,
adesso anch'io sono fra gli altri,
i maggiori di età, i malinconici,
ma come sembra strano, non è vero?
Claude Monet |
da Créditos de Charlot, 1991.
CINEMA MUTO
Non è che gli manchi
il suono,
è che possiede
il silenzio.
Non è che gli manchi
il suono,
è che possiede
il silenzio.
Fina García Marruz
"Todo empieza como con queja,
y con los ojos arrasados".
José Martí
trad: (Tutto comincia con un reclamo,
José Martí
trad: (Tutto comincia con un reclamo,
da Verso amigo, 1999.
Non tutto finisce. Tutto comincia,
come con un lamento. Tutto comincia,
e con gli occhi arrossati.
Ah, padre. Il dolore genera.
L'amore dorme su di una foglia.
Incantesimo azzurro è l'amore.
Rosso, come garofano che esplode
nell'ombra, pallido, ardente
è l'amore. Tutto comincia.
A tratti, rompendo
la nuvolaglia, la pena
di aver tanto sperato.
Albeggerà. Sapremo
che l'ora del lutto
sarà ormai passata, da questa
strana dolcezza.
come con un lamento. Tutto comincia,
e con gli occhi arrossati.
Ah, padre. Il dolore genera.
L'amore dorme su di una foglia.
Incantesimo azzurro è l'amore.
Rosso, come garofano che esplode
nell'ombra, pallido, ardente
è l'amore. Tutto comincia.
A tratti, rompendo
la nuvolaglia, la pena
di aver tanto sperato.
Albeggerà. Sapremo
che l'ora del lutto
sarà ormai passata, da questa
strana dolcezza.
Fina García Marruz
Cintio ed Eliseo, due grandi intellettuali rivoluzionari che si sposarono felicemente con due sorelle – Fina e Bella García Marruz, due poetesse e scrittrici eccellenti e due coppie esemplari. Cintio ha dedicato ai poeti che costituirono il gruppo Orígenes importanti studi e parte di un'ampia produzione saggistica.
Nella sua poesia, la parola si fa veicolo di conoscenza, alla ricerca del significato ultimo dell'essere e delle cose.
Si dice che la sua poesia è dominata dall'intelligenza, non astratta e concettuale, ma mistica, quella parte di una radice scura che si evolve verso un modo lucido e coerente, anche nella cura della metrica.
Claude Monet |
A te leggo le mie poesie
A te leggo le mie poesie
perchè nascano davvero.
Il loro volto di parole
mi si disegna nel tuo d'amore
per la prima volta, e così protetto
mi duole meno la povertà
illuminata d'affetto.
Emula della dama assorta di Vermeer,
tu fissi sull'ago della bilancia il
peso
dell'essenza fuggitiva, che sempre mi
sfugge.
La salvazione o la perdizione d'ogni
verso
pende dai tuoi occhi, capaci
di saggiare la poesia come il fuoco
saggia la spada.
Tu dici, musa
della mia passione, e della mia
lucidità,
l'ultima parola, quella che manca,
come il bacio d'oro della madre
affinchè il figlio risorga e io lo
accetti.
Cintio Vitier
Non chiedermi
Non chiedermi false
collaborazioni, giochi
all'equivoco o alla confusione:
chiedimi che l'essere mi porti
sanguinando fino al suo sole.
Non chiedermi firme,
foto, crediti per un ignominioso
incremento di doppiezza: chiedimi
di essere come frtelli
col cuore aperto fino alla morte.
Non compiacere la mia vanità, cerca la
mia forza,
che è anche la tua. Non chiedermi, con
la tua
delicatezza, di tradirmi. Non fingere
di poter credere alla mia finzione.
Non facciamo un altro mondo di
menzogne.
Facciamo un mondo di verità, di verità
da condividere come pane
terribile per tutti.
Questo sento che esige da me ogni
giorno,
implacabilmente, la
Rivoluzione.
5 Novembre 1967
Cintio Vitier
(Traduzione di Nicola Licciardello)
Tratte da "Poesia" Corcetti Editore
Tratte da "Poesia" Corcetti Editore
Due poeti che non conoscevo, ma che vale la pena di leggere. Per la verità conosco pochissimo della letteratura cubana.
RispondiEliminaBel post Stefy complimenti
RispondiEliminaUn abbraccio
Maurizio
Sempre interessanti gli accenni poetici,che proponi, su autori non sempre all'avanguardia della scena artistica...
RispondiEliminaBuona settimana e un sorriso per te, Stefania,silvia
Ciao Stefania,nemmeno io li conoscevo! Veramente emozionante di Fina "Adesso anch'io sono fra gli altri"!Penso a mia madre che non ho piu' da qualche anno, che è morta anziana e che non mi sembrava possibile appunto che anche lei fosse "fra gli altri"! Il tempo ti sfugge fra le dita e non te ne accorgi e sembra strano appunto!
RispondiEliminaIl cinema muto è una perla!
Bacioni a presto!
Bello e interessante post, dedicato a due poeti cubani, per me sconosciuti. Buona settimana.
RispondiEliminaPoesie che emozionano in questo interessante post! Anche la tua presentazione contribuisce ad assaporare sia i versi degli autori! Un amore vero e complice riesce sempre a suscitare interesse, così vincente, gentile e tenero. Buona giornata Stefania e grazie!
RispondiEliminaRingrazio tutti per l'interesse rivolto al mio post, sempre molto bello leggere i vostri commenti e le vostre osservazioni. Un caro saluto e buona giornata.
RispondiElimina