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lunedì 24 agosto 2015

Una voce dal Senegal


Léopold Sédar Senghor (Joal, 9 ottobre 1906 – Verson, 20 dicembre 2001) politico e poeta senegalese di lingua francese che, tra le due guerre fu, con l'antilliano Aimé Césaire, il vate e l'ideologo della négritude. Fu il primo Presidente del Senegal, (dal 1960 al 1980), il primo africano a sedere come membro dell'Académie francaise, e fondatore del partito politico “Blocco democratico senegalese".



DONNA NERA

Donna nuda, donna nera
Vestita del tuo colore che è vita, della tua forma che è bellezza!!
Sono cresciuto alla tua ombra;
la dolcezza delle tue mani mi bendava gli occhi.
Ed ecco che nel cuore dell’Estate e del Meriggio
Ti scopro Terra Promessa, dall’alto di un alto colle calcinato
E la tua bellezza mi folgora in pieno cuore come il lampo di un’aquila.
Donna nuda, donna oscura
Frutto maturo dalla carne piena, estasi cupa di vino nero,
bocca che rende la mia bocca lirica,
Savana di puri orizzonti, savana che fremi alle carezze ardenti del Vento dell’Est
Tamtam scolpito, tamtam teso che tuona sotto le dita del Vincitore
La tua voce profonda di contralto è il canto spirituale dell’Amata.
Donna nera, donna oscura
Olio che alcun respiro riesce a increspare,
olio calmo sui fianchi dell’atleta, sui fianchi dei principi del Mali
Gazzella dalle giunture celesti, le perle sono stelle sulla notte della tua pelle
Delizie dei giochi della mente i riflessi dell’oro che rosseggia sulla tua pelle che si screzia
All’ombra della tua capigliatura si rasserena la mia angoscia per il sole vicino dei tuoi occhi.
Donna nuda, donna nera
Canto la tua bellezza che passa, forma che fisso nell’Eterno,
Prima che il destino geloso ti riduca in cenere per nutrire le radici della vita.

Léopold Sédar Senghor

Dal web
L'uragano

L'uragano tutto svelle intorno a me
L'uragano svelle in me foglie e parole futili.
Turbini di passione sibilano in silenzio.
Ma pace è sul tornado arido, sulla fuga della stagione delle piogge!
Tu Vento ardente Vento puro, vento della-bella-stagione, brucia ogni fiore ogni pensiero vano
Quando la sabbia ricade sulle dune del cuore.
Anvella, ferma il tuo gesto di statua e voi, fanciulli, fermate i vostri giochi e le vostre risa d'avorio.
A te consumi la voce insieme col corpo, secchi i profumo della tua carne
La fiamma che illumina la mia notte, come una colonna e come una palma.
Infiamma le mie labbra di sangue, Spirito soffia sulle corde della mia kôra
Che si levi il mio canto, puro come l'oro di Galam.

Léopold Sédar Senghor