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giovedì 5 ottobre 2017

Quando l'arte incontra il mito


Vi racconterò oggi è la storia di Danae e Giove e non solo.

Molti credo abbiano sentito parlare di Danae, almeno una volta, la figlia di Acrisio, re di Argo, quella bellezza riprodotta e reinterpretata da artisti in svariate pitture.
Quello che mi piace sottolineare in questo post non è tanto la storia, ma la visione, che nel tempo è stata, attribuita pittoricamente all'immagine di Danae
Ma vi racconterò anche il  mito, perchè ci aiuterà a capire meglio le opere. Di origine greca forse tra i più conosciuti, narrato anche da Ovidio nelle Metamorfosi, trovo che sia al tempo stesso affascinante e intrigante, come può esserlo tutta la mitologia, almeno per me.

Danae riceve Zeus sotto forma di pioggia d'oro. cratere beotico, anonimo, 450-425 a.C. Museo del Louvre, Parigi.
IL MITO DELLA PIOGGIA D'ORO

Si racconta che il re Acrisio deluso dalla mancanza di eredi maschi, fosse andato a consultare l'oracolo di Delfi e che egli gli avesse così predetto:
“Tua figlia Danae ti darà un nipote maschio, che diventerà un grande eroe, ma guardati bene da lui perchè sarà anche colui che ti procurerà la morte e poi regnerà al tuo posto.”
All’epoca, Danae era una giovane vergine, per impedire il compimento della profezia, il re Acrisio fece costruire una prigione sotterranea in una delle torri della città con mura di bronzo (altre versioni dicono che è stata imprigionata in una torre di ottone con una sola camera riccamente ornata ma senza porte o finestre, solo una luce proveniente dal tetto era fonte anche di aria) e vi chiuse la figlia.
La sfortunata Danae, fra le mura di bronzo, era controllata da sentinelle armate che avevano il compito di non far passare nessun uomo.
Ma, Giove (Zeus) per far avverare la profezia (volere degli Dei)si trasformò in pioggia d'oro (che piovve sulla torre durante un temporale), e penetrò sotto terra attraversando le pareti di bronzo,  inzuppando di sé Danae addormentata, e fecondandola.
Dall'incontro nacque un figlio, a cui fu dato nome Perseo.
Il re Acrisio, allora, non volendo provocare l’ira degli dèi o delle furie uccidendo la sua prole e il nipote, chiuse Danae e Perseo in una cassa di legno e li fece buttare in mare.
Ma le onde furono calmate da Poseidone e, su richiesta di Giove, la coppia sopravvisse.
Sospinti verso terra, giunsero all’isola di Serìfo, una delle Cicladi, di cui era re Polidette.
Il fratello del re, mentre era a pesca, trovò la cassa con i due naufraghi e li portò al palazzo di Polidette che li accolse benignamente e fece allevare Perseo nel tempio di Minerva.
Polidette affascinato da Danae, l'avrebbe voluta per sposa, ma questa non era interessata.
Di conseguenza il re acconsentì a non sposarla se il figlio gli avesse portato la testa della Medusa, una delle tre Gorgoni.
Utilizzando lo scudo di Atena, i sandali alati di Ermes e il casco di invisibilità di Ade, Perseo riuscì a sfuggire al pietrificante sguardo di Medusa e a decapitarla.
Più tardi, dopo aver riportata la testa della Medusa, Perseo partì per Argo, ma volendo partecipare alle gare dei giochi atletici che il re di Larissa aveva ordinato, fece tappa in questa città. Il vecchio Acrisio, però, era lì sotto mentite spoglie, e Perseo, per caso, lo colpì accidentalmente sulla testa con il suo giavellotto (o discus), adempiendo così alla profezia.

Vediamo, adesso, come alcuni pittori hanno raffigurato la figura di Danae nel tempo.
Osservando le opere pittoriche, si può notare come nella pittura di Correggio (1531), di Tiziano (1545/1553) e degli artisti del Rinascimento maturo, il soggetto di Danae sia ardito, e visto come un'immagine lussuriosa, in nudo integrale. 
Danae del Correggio (1531-1532)
Eccola qui in tutta la sua bellezza, è un dipinto a olio su tela del Correggio. Danae si offre a Giove che entra nel suo  grembo sottoforma di polvere d’oro che cade da una nuvola sospesa sopra il letto. Un genio alato facilita l’impresa, reggendo il lenzuolo per agevolare la pioggia dorata.
Sotto due putti sembrano ignari della scena e proseguono i loro giochi infantili.

Danae del Tiziano (1545)
In questa opera del Tiziano e l'altra sotto della Gentileschi, credo di interpretare che sia l'ancella per Danae a raccogliere la polvere d'oro e Danae sensuale, distesa come un'amante sul letto disfatto, con le gambe aperte, è in un atteggiamento di completa accettazione e soddisfazione.

 Danae di Artemisia Gentileschi (1612)
Il dipinto che raffigura, anch'esso, una sensuale ed impudica Danae è stato oggetto di lunghe vicende attributive, nell'incertezza se debba considerarsi opera di Artemisia o di suo padre Orazio Gentileschi.
 
Danae di Luca Giordano (1634–1705).
Un'attenzione particolare da rivolgere alle luci di questo dipinto.

  Danae di Leon Francois Comerre (1908)
E per concludere la Danae di Leon Francois Comerre, completamente diversa dalle altre. Molto più recente, l'opera mette in evidenza la ricchezza della pittura materica.

Vi ho mostrato solo alcuni dei quadri ispirati a Danae, perchè nel tempo è stata oggetto di forte ispirazione per tanti grandi della pittura. Ogni opera, come avrete potuto notare, è in sè originale, ma non si discosta molto dalle altre, per la sua sensualità e erotismo.