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sabato 31 gennaio 2015

LA FIERA DI SANT'ORSO


Ieri ha preso il via ad Aosta la Fiera di Sant'Orso, più precisamente chiamata "La Foire de Saint Ours".
Chi conosce questa fiera millenaria? Forse è più semplice chiedere chi non ne ha mia sentito parlare? Perchè accoglie visitatori provenienti da molte parti dell'Italia e oltre: Piemonte, Lombardia, Veneto, Francia, Svizzera e anche Inghilterra. Arrivano qua, da tradizione ogni anno, sfidando freddo e neve che non mancano mai. Ieri per darvi un'idea è stato rilevato 100 mila persone, tanti vero?


La fiera, che si svolge ogni anno nei giorni 30 e 31 Gennaio, offre l'opportunità ad artigiani di tutta la Valle ( lavorano intensamente tutto l'anno per prepararsi a questo evento) di esporre, su banchetti di legno, le loro opere, come una vera propria vetrina dove acquistare, ma anche solo ammirare:

forme intagliate nel legno, nella pietra ollare e nel ferro battuto, pizzi e tessuti in lana che danno vita a oggetti di uso quotidiano, attrezzi agricoli, mobili, e utensili per la casa o vere e proprie opere d'arte.

Ci sono la Messa degli Artigiani, la Veillà per le strade del Borgo la sera e la notte del 30, e poi gli sguardi curiosi e ammirati dei visitatori e dei principianti per gli artigiani più bravi. Tutto contribuisce a rendere l'atmosfera magica, a rinsaldare i legami con le radici del passato ed è occasione per la sua leggenda di rientrare a far parte della realtà presente.

La fiera di Sant'Orso trae, infatti origine, da un mitico fondatore, un santo di origini irlandesi che si stabilì in Valle d'Aosta forse per combattere l'eresia di Ario fra il VI e l'VIII secolo d.C.
La data della nascita della fiera sembra risalire all'alba di un freddo mattino d'inverno del fatidico anno 1000.

Vi faccio ammirare alcuni delle opere scolpite in legno esposte negli anni passati.








Vi ho accennato alla "Veillà" ma non vi ho spiegato in pratica di cosa si tratta.
Ci si ritrova nelle "Crotte" (cantine), e tra vino musica e balli, qualche pezzo di fontina e salsicce si passano ore in allegria. La festa va avanti anche tutta la notte, e al mattino ... be' lascio a voi immaginare, soprattutto i giovani la vivano intensamente, a volte anche troppo intensamente.

Sant'Orso fra storia e leggenda.

Il monaco Orso, o Ursus come viene scritto nell'epoca antica (franc. Ours), nacque attorno alla metà del V secolo d.C. in Irlanda. Della sua infanzia non conosciamo praticamente nulla, ma è certo discendesse da una famiglia nobile e manifestasse già nei suoi primi anni di vita un carattere dolce e predisposto al bene degli altri.

L'Irlanda celtica, come ho già avuto modo di raccontare, fu cristianizzata da San Patrizio nel V secolo.

A partire dal 432 d.C. i nobili e il popolo d'Irlanda passarono lentamente alla religione del Cristo, senza martiri e spargimenti di sangue, guidati saggiamente dai loro druidi ( sacerdoti dei Celti) per primi acostatisi alle verità evangeliche e che diedero vita a quello che venne poi chiamato “Cristianesimo celtico” o meglio: “Duidismo Cristiano”.

I motivi che probabilmente spinsero il monaco Orso a lasciare la terra d'Irlanda per recarsi in un continente europeo, prima in Francia e quindi in Valle d'Aosta, erano dettati dalla consuetudine degli “uomini di Dio” della Chiesa Celtica di abbandare la propria terra per recarsi in luoghi nuovi e sconosciuti e così rispondere all'esigenza di perseguire il “martirio bianco”, un'adesione completa alla parole del vangelo di Matteo:

“E chiunque ha lasciato case o fratelli o sorelle o padre o madre o figli o campi per il mio nome, riceverà il centuplo ed erediterà la vita eterna” (Mt. XIX, 29).