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lunedì 25 gennaio 2016

LA PIANISTA BAMBINA


Oggi inizio di settimana dedicata al ricordo dell'Olocausto, e in attesa del giorno della memoria il 27 Gennaio, voglio proporvi la lettura del romanzo:
“LA PIANISTA BAMBINA” di Greg Dawson
Per non dimenticare, perchè la memoria non cessi di vivere in noi, ricordiamo in particolar modo tutti i bambini sottratti alla vita, alla spensieratezza, all'infanzia per sempre.

Edizione economica mi capitò tra le mani l'anno scorso in un autogrill, ne venni subito attratta. E' uno di quei romanzi che se pur a tratti doloroso, ti conquista subito e il trasporto è immediato fin dalle prime pagine.

Qualcuno avrà visto il film, qualcun altro avrà letto il romanzo, per chi non ha avuto modo di scoprire questa storia ve la racconto io, invitandovi a leggere il libro.

Per cinquant'anni Greg, l'autore del romanzo, festeggia con la famiglia il 25 Dicembre il Natale e il compleanno della mamma, senza mai sospettare l'enorme segreto nascosto dietro la festa delle candeline soffiate, i regali. Ci vogliono ottantant'anni alla madre, ebrea ucraina, per trovare la forza di rivelare cosa sta dietro a quel compleanno e a un consunto spartito di Chopin che lei, musicista di talento, conserva religiosamente.

Così d'improvviso, la storia, la Grande storia invade la tranquilla vita di Greg, giornalista del "The Orlando Sentinel".

Poco alla volta, Greg rivive la vita della madre, e ce la racconta attraverso le pagine di questo appassionante romanzo.
Dall'introduzione:
"Quando ero alle elementari mia madre vinse il concorso di pianoforte Allied Arts a Chicago. Per far sì che il risultato fosse determinato solo dalle capacità musicali, indipendentemente dall'età, dal sesso o dalla teatralità dei pianisti quando si esibivano sul palcoscenico, i concorrenti suonavano dietro un sipario. I membri della commissione rimasero meravigliati scoprendo che il concorrente dal suono potente che avevano scelto all'unanimità come vincitore era una donna "che aveva grosso modo le dimensioni di una nota di passaggio", come disse uno dei critici."
 

Il racconto inizia poco prima lo scoppio della seconda guerra mondiale, in Ucraina, dove la piccola Zhanna vive insieme alla sorella Frina, alla madre e il padre nella cittadina di Kharkov. Sostenuta dal padre, un caramellaio di Minsk, la piccola studia pianoforte insieme alla sorella e rivela da subito un talento non comune per la musica. Ma quando, nel 1941, i tedeschi invadono l’Ucraina e moltissimi ebrei, compresa la sua famiglia, vengono deportati verso i campi di sterminio, il suo sogno di bambina si trasforma in incubo. 

Zhanna e Frina si salvano miracolosamente, sfuggendo alla lunga marcia sotto la neve, che dura interminabili giorni e notti, senza cibo, senza mai fermarsi. La marcia costerà la vita ai suoi genitori e porterà moltissimi ebrei a morire lungo Drobitsky Yar. Zhanna si salverà grazie al padre che riuscirà a corrompere un giovane soldato con il suo orologio da panciotto.

«Ci hanno messi in colonna, diretti a nord. Sapevamo che ci avrebbero uccisi, perché a nord non c’era niente”
“Mio padre mi diede la sua giacca e mi disse: “Non m'importa come, ma vivi.” Quello che accadde dopo è come un magia”

La sorella Frina riuscirà in un secondo tempo a scappare e a raggiungerla in fuga.
Le due bambine, di appena 12 e 10 anni, attraverseranno mezza Russia tra bombardamenti, avvistamenti antisemiti, nazisti e spie, per riuscire a trovare un posto sicuro e un luogo dove poter farsi dei documenti nuovi e cambiare nome. Si troveranno senza soldi, senza famiglia, senza abiti caldi e senza musica. Uno spartito “Improvviso fantasia” di Chopin, preso in casa prima di fuggire e nascosto nella tasca interna del cappotto, darà la forza a Zhanna, sarò quello a proteggerla dal freddo, ad aiutarla a sopravvivere alla follia, all'orrore del mondo, rappresenterà per lei l'ultimo brandello della sua perduta infanzia.
Da quel giorno, Zhanna cambierà nome e si chiamerà Anna. Avrà un nuovo atto di nascita, un nuovo compleanno, una nuova religione.
Ma la piccola non dimenticherà mai la sua Russia, in cui cercherà di tornare a tutti i costi. Sarà la sorella Frina a fermarla, e a salvarle la vita.
Tra incontri, colpi di fortuna, bombardamenti, paure, la fame, il freddo, le due riusciranno a superare il conflitto.
Finita la guerra, grazie all'incontro con un soldato americano, nel campo profughi, le due sorelle riusciranno a raggiungere New York e a coronare finalmente il sogno della loro vita: una borsa di studio al prestigioso conservatorio di Juilliard.

L'amore per la famiglia, la madre Russia, la musica, l'indipendenza della piccola si fanno voce disperata in un racconto appassionante e coinvolgente.
La vicenda drammatica, con il lieto fine, il personaggio di Zhanna, sorprendentemente forte, di cui il figlio riesce a ricostruire la figura, affascinano, tenendo il lettore incollato alle pagine fino alla fine,
mentre la musica di Chopin, l'eco dei grandi artisti russi, Rachmaninov, Horowitz ci aiutano a  guardare, per qualche momento, oltre l’inferno e le barbarie della shoah.

Decisamente un libro da leggere.
 
Improvviso Fantasia op. 66 di Chopin - Evento giovani talenti "Fucina dell'arte" - Conservatorio V.Bellini di Palermo in concerto alla libreria Feltrinelli. 
Buon ascolto.