lunedì 14 novembre 2016

Amàli


Correva Amàli con gambe da gazzella
per un pugno di riso o di fagioli
sotto l'acceso calore del sole
tra sabbie color di cannella
e strade ocra polverose.
Fuggiva Amàli
cresciuta troppo in fretta
tra il fuoco dei kalashnikov,
mine sepolte in campi di sorgo e grano,
soprusi, giorni di magri sogni,
fuggiva l'aridità della sua calda terra.
Consumando preghiere sulle onde
Amàli, fin qui è arrivata.
Fiore dal deserto
vertigine bronzea di vellutata pelle,
occhi grandi incrostati dal sale
colmi di mistero, e di passione,
dalla furia del mare sgranati di terrore.
Amàli, quelle sue mani a difesa di sé
a chiudere un dolore fresco che sale
dall'azzurro corallino del mare
dal profumo d'incenso e di mirra
dai nostalgici colori dorati
d'un lembo di terra.
Amàli tende e cerca altre mani e spera
che ancora sia vita per ricominciare.

Stefania Pellegrini ©

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6 commenti:

  1. Versi che fanno riflettere; i miei complimenti.
    Saluti a presto.

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  2. Grande realtà in questi delicati e sognanti versi d'una dolce fanciulla
    Molto originale questa tua, Stefania,un abbraccio,silvia

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  3. una poesia molto coinvolgente, che apre molte riflessioni

    Complimenti
    Un caro saluto
    Francesco

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  4. Versi che c'introducono nell'animo di una fanciulla lontana dalla sua terra e
    nel doversi ambientare in un'altra a lei sconosciuta.
    Versi molto belli che inducono a riflettere. Un caro saluto Stefania, Grazia

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  5. Hai colto l'essenziale di questa ragazza...ce l'hai fatta vedere!!!
    Complimenti, cara Stefania e a presto!!!

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  6. Ringrazio di cuore per gli apprezzamenti rivolti alla mia poesia, la vostra presenza mi riempie di gioia. Vi lascio un abbraccio.

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