giovedì 12 maggio 2016

Odorava di sabbia il vento


Odorava di sabbia il vento
e di mare
odorava la povertà
e la fierezza
odorava lacrime e fame
l'abbraccio della mia gente.
Quell'abbraccio che un Dio
dimentico
non aveva saputo consolare.
E pianse mia madre, pianse
per un pugno di riso
che non mi sapeva trovare.
Lacrime amare
al braccio della miseria
pianse sconsolata
  sulla speranza ormai perduta.
Disperata implorò il cielo
 che non seppe ascoltare.
Ora non trova più lacrime
  mia madre
neppure
per i miei occhi spersi
lontani dal mondo,
tutte le ha versate
sul mio corpo appassito. 
Stefania  Pellegrini ©
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18 commenti:

  1. Splendidi versi, commoventi!
    Un forte abbraccio da Beatris

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  2. Purtroppo in alcune zone del sud del mondo, la fame, le carestie, le guerre hanno portato intere popolazioni alla disperazione ed alla miseria. Vi sono paesi ricchissimi di giacimenti di minerali preziosi che purtroppo ingrassano gli speculatori dell'opulento occidente. Discrepanze ed ingiustizie s'abbattono su questi popoli che vengono schiacciati dai forti interessi esterofili. Questa lirica è un canto che s'eleva a dire le cose come stanno, le ingiustizie subite, le privazioni, le vessazioni. Brava Stefania, hai saputo far rispecchiare la vera realta. Un abbraccio, Grazia!

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    1. Ti ringrazio Grazia per la tua lettura, purtroppo come dici tu ancora oggi ci sono paesi in cui i bambini muoiono di fame per i troppi interessi delle multinazionali... sono circa 6.000 i bambini che muoiono ogni giorno per le malattie legate alla mancanza di acqua pulita. Un abbraccio a te.

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  3. E' molto bella ...
    Arriva dalle tue parole ... tutta la disperazione!!!
    Da leggere e rileggere
    Ciao Stefania!
    : )

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    1. Ti ringrazio Marinetta, apprezzo molto il tuo commento. Ho solo cercato di affrontare un problema che ancora oggi, affligge certi popoli molto più sfortunati di noi...Un caro saluto a te.

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  4. Una realtà amara, di cui talvolta non ci facciamo carico,presi dall'andirivieni di vita, ma che dovrebbe sensibilizzarci con forza,
    per dare manforte ad esseri umani più sfortunati di noi....
    Versi molto apprezzati, un abbraccio Stefy,silvia

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    1. Grazie molte Silvia, apprezzo molto il tuo commento. Un abbraccio.

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  5. In quel tempo, Gesù 1diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: 2«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. 3In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. 4Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, 5dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». 6E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. 7E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? 8Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

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    1. Ti ringrazio Gus, apprezzo le tue parole, perdona però il mio scetticismo perchè credo che le preghiere non bastino...i bambini continuano a morire....

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  6. Ciao Stefania,un bellissimo e crudo ritratto di tante vite sfortunate.
    Ciao,fulvio

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  7. Ciao Stefania,
    sono dei versi splendidi , veritieri e anche molto triste.
    Uno spaccato di vita di tante persone cosi lontane ma anche vicine a questa nostra realtà. Complimenti come sempre...Un abbraccione
    Ti auguro un buon fine settimana

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    1. Tante grazie Audrey per la tua vicinanza, purtroppo troppi interessi controllano la vita di questa povera gente....Un abbraccio a te.

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  8. Intensi ed emozionanti questi tuoi versi e, purtroppo molto attuali: mi hanno dato brividi di commozione.

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    1. Ciao Krilù grazie, come ho detto a Marinetta, ho solo cercato di descrivere il problema di questi popoli molto più sfortunati di noi...dei tanti poveri bambini che continuano a morire per le malattie legate alla malnutrizione o alla mancanza di acqua pulita.

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