lunedì 18 aprile 2016

In ascolto

“Sbocciano i calici dei suoni e riecheggiano festanti i colori dell'aria” Alceo

Al mattino quando il sole ancora pallido ha tracce di scompigliate setosità d'oro e la brezza del giorno smuove appena i rami tra il verde inciso delle foglie, loro sono lì. Invisibili a te che guardi, ma li senti tra lo stormire o un fremito d'ali improvviso, nei frusci di sonorità fuggenti.
Sono loro gli abitanti dei rami, i musici che regalano all'aria melodia di inimitabili note, l'allegria del giorno nascente, mentre lembi di nuvole sfarinano perdendosi lontano e il tiglio ancora assorto nel sonno si lascia dolcemente cullare dal vento.
I colori della musica: quei trilli, i gorgheggi, gli arpeggi flautati e la musica dei colori, che il cielo ci rimanda, o che percepiamo attraverso la natura che ci circonda, parlano con voce che sempre stupisce per il messaggio a tratti irraggiungibile di mistero e bellezza.
Quante ricchezze sfuggono alla nostra comprensione. Ci siamo mai chiesti quante note e melodie sa intonare la voce del vento, quella del mare, quante storie stanno racchiuse nel più timido cinguettio tra i rami?
Nel VII secolo a.C. i poeti greci l'avevano capito, avevano capito bene che nelle melodie canore degli uccelli, nel misero e più sottile filo d'erba vibra la bellezza dell'origine, l'eco della foresta dell'Eden, la mano di Dio. Dalle parole dei questi poeti, che trasposero in versi ciò che la natura offriva loro ogni giorno, prendono vita le sensazioni delle stagioni avvertite nella veste dei suoni.

Alceo - (isola di Lesbo intorno al 620 a.C. morte 560 a.C)

Insieme agli uccelli che dal lago volano
a questa città scendono giù dai monti,
dove tra odorosi tralci di vite
sussurra fresca acqua azzurrina.

Quali mai sono questi uccelli
giunti dai confini dell'Oceano,
anatre dal collo screziato
che volano ad ali distese?

frr. 115, 345 Voigt

Già sulle rive dello Xanto ritornano i cavalli,
gli uccelli di palude scendono dal cielo,
dalle cime dei monti
si libera azzurra fredda l'acqua e la vite
fiorisce e la verde canna spunta.
Già nelle valli risuonano
canti di primavera. (frammento "Già sulle rive dello Xanto")

Alcione - H.James Draper

 Alcmane - (nativo forse di Sardi-Lidia, seconda metà del VII sec. a.C., poeta greco vissuto a Sparta)

Me non più, fanciulle dal canto di miele, sacre voci,
le membra possono sorreggere; oh, oh fossi un cerilo,
che sul fiore dell'onda vola con le alcioni,
saldo il cuore, sacro uccello colore del mare.

Le parole e il canto Alcmane
trovò, con parole
componendo il canto delle pernici

frr. 90, 91 Davies e Page



Ibico (570 a.C. - 522 a.C.)

quando la nobile aurora insonne
ridesti gli usignoli (…)

Laggiù tra le ultime foglie
posano cangianti folaghe
dal collo screziato,
larghe ali d'alcioni lucenti.

sempre, animo mio,
come quando la folaga ad ali distese...

frr. 303 e 307 Davies


Saffo - ( Ereso 630 a.C. - Leucade 570 a.C.)

Usignolo amabile voce
messaggero di primavera

fr. 136 Voigt
(citazioni testi tratte dal volume Lirici greci,Mondadori 2007. )
Infiniti colori screziati
sopra la terra fiorita. 
           ...................
Qui da noi: un tempio venerando,
un pomario di meli deliziosi,
altari dove bruciano profumi
d’incenso, un’acqua
freddissima che suona in mezzo ai rami
dei meli, e le ombre dei rosai
in tutto il posto, e dalle foglie scosse
trabocca sonno,
poi un florido prato, coi cavalli,
i fiori della primavera, aliti
dolcissimi che spirano…
dove Cipride coglie le corone
e delicatamente mesce un nettare
che si mescola nelle grandi feste,
in coppe d’oro…

(la mia visione da un articolo di Francesca Favaro rivista "Poesia" Crocetti Editore)

16 commenti:

  1. Visioni speciali, colme d'arte, in una primavera delicatissima, in cui versi e immagini, rendono bellissima una stagione di rinascita della natura..
    Buon inizio di settimana e un abbraccio cara Stefania,silvia

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    1. Ogni tanto vale la pena di soffermarsi ad osservare la natura, perchè è sempre una scoperta nuova. Grazie, cara Silvia. Un abbraccio.

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  2. Ciao Stefania. Che meraviglioso post!
    A me piace molto ascoltare le voci della natura...a volte mi perdo...
    Gli uccellini poi sono melodiosi, musica per i miei sensi.
    Belle le poesie, adorabile quella di Saffo.
    Abbraccio grande cara e buona giornata.

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    1. Ciao Pia, che bello ti leggo con immenso piacere, anche a me piace molto la poesia di Saffo è quella credo che esprima meglio la meraviglia che ci circonda. Un abbraccio e grazie.

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  3. Post molto bello dove immagini e poesie si fondono insieme perfettamente ! Brava e un saluto.

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  4. La natura ci offre sempre grandi spettacoli.
    Buon inizio di settimana.

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    1. Hai ragione, siamo noi a volte a non accorgecene. Ciao e grazie.

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  5. Ho letto quasi con stupore perché molte cose che a un disattento sfuggono sono descritte dai poeti.
    Ciao Stefania.

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    1. Ciao Gus, i poeti sanno cogliere le sottigliezze che sfuggono all'occhio, perchè loro sanno ascoltare, sanno osservare e apprezzare quello che ci circonda. Grazie.

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  6. Ciao Stefania,sono bellissime le poesie come il piacere di ascoltare nel silenzio mattutino le voci della natura.Io ogni mattina dal terrazzo di casa mi godo queste melodie,fortunatamente la strada principale è lontana.
    Ciao felice giornata,fulvio

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    1. Hai ragione Fulvio è bellissimo svegliarsi al canto degli uccelli, soprattutto in Primavera, hanno una vivacità che mette allegria e buon umore. Grazie a te, ciao.

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  7. Bellissimo questo post così musicale e arricchito da splendidi testi, immagini e sinestesie nel parlare dei colori della musica!!! Davvero meravigliso. Grazie, cara Stefania, e un abbraccio di buona giornata!!!

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    1. Grazie Annamaria, detto da te poi che mi regali sempre bellissimi intermezzi musicali, mi gratifica molto. Un abbraccio.

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  8. Passare dal tuo blog, è uno speciale e graditissimo tuffo nella cultura! Grazie per questi post di intensa poesia! un caro saluto Stefania.

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    1. Grazie a te per l'apprezzamento, se non ci fossero persone con voi, sarebbero voci nel vuoto. Ciao, un caro saluto.

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